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Solo tre mesi fa Borussia Dortmund e Psg davano vita ad uno degli ottavi di finale di Champions League più belli degli ultimi anni. Tra i gol anche quello di Erling Haaland ma alla fine a sorridere furono i parigini con tanto di presa in giro al giovanissimo attaccante giallonero con un’esultanza di gruppo che oggi, in regime di distanziamento sociale, ci appare lontana e appartenente ad un’altra epoca. Non certo a qualche settimana fa. Ed oggi, tre mesi dopo, l’unica cosa che è rimasta di quel calcio è la fame sfrenata di gol di Erling Haaland, autore del primo sigillo della Bundesliga pronta a convivere con il coronavirus. Sarà interessante scoprire il dato sul numero degli spettatori televisivi in tutto il mondo in occasione della prima giornata dalla ripresa del campionato. E se col passare dei minuti c’è stato un calo di audience o meno. E chissà quanti dell’ampia platea (“miliardi”, secondo Rummenigge) da ogni parte del mondo hanno notato lo striscione polemico contro la ripresa della Bundesliga esposto dai tifosi fantasma e avallato dall’Augsburg nel match contro il Wolfsburg: “Il calcio vivrà, il vostro business è malato”. Portieri distratti e impacciati, diversi errori, uno stato di forma squilibrato, ritmi irrealmente bassi e l’atmosfera degli stadi vuoti che ha contribuito a rendere ancora più apocalittico il primo calcio al covid 19. E se i primi tre aspetti sono semplicemente fisiologici dopo mesi di stop (d’altronde è come se fosse stata una giornata di inizio stagione), l’ultimo è di fatto il callo a cui milioni di appassionati dovranno abituarsi. The show must go on.
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E lo show, e questa è la grande sorpresa, non ha comportato inversioni di tendenza. Due mesi fa il Lipsia era incappato in un circolo di pareggi da cui non riusciva ad uscire ed oggi il Lipsia non è andato oltre un 1-1 che forse allontana definitivamente il sogno del titolo nazionale. Il Borussia Dortmund al momento dello stop del campionato stava vivendo un momento magico e oggi ha collezionato la quinta vittoria di fila contro i rivali di sempre dello Schalke costretti a subire l’ottavo risultato consecutivo senza i tre punti. Sul fronte dei risultati non sembra cambiato nulla ed è come se la Bundesliga abbia saltato tre mesi per ritrovarsi dove aveva lasciato. E tra esultanze coi gomiti, spalti vuoti, mascherine in panchina e divieto di abbracci, quel devastante 4-0 del meraviglioso Borussia è forse l’unica nota rassicurante di normalità di un calcio che piacerà poco ma che è ancora indispensabile.
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