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Anche la nazionale dei sacerdoti italiani interviene sulla decisione di Roberto Mancini di dimettersi da Ct azzurro per iniziare l’avventura alla guida dell’Arabia Saudita. Don Jordan Coraglia, presidente della Nazionale dei Preti, ha rilasciato una breve intervista all’Adnkronos in cui si sofferma sulla vicenda: ”Quando succedono cose a livello internazionale non si sa mai al tutto quello che ci sta dietro – la premessa -. Sicuramente però c’è dietro qualcosa che ha fatto sì che la cosa non sia stata molto trasparente. Lasciare la Nazionale in questo modo per poi prendere subito dopo un altro incarico sa molto di cosa già pensata”. Poi ancora: ”Mancini è un personaggio pubblico che sa bene quanto in Italia il gioco calcistico abbia anche un aspetto mediatico. Poi i giudizi per la mancata qualificazione ai mondiali e i giudizi connessi. Con questa cosa, ti tiri ancor più la zappa sui piedi”, dice il presidente della Nazionale di calcio dei preti. Poi aggiunge: ‘‘Se dovessi giudicarlo dal punto di vista umano – dice don Jordan – direi che è una cosa non bella. Con che faccia poi ti ripresenteresti a fare una cosa a livello italiano? Sarebbe sempre giudicato come colui che ha fatto il ‘gran rifiuto’. Non volevo dirlo, ma mi è scappato: Dante lo metterebbe all’inferno”. C’è spazio per un messaggio cristiano: ”Se la scelta è stata dettata puramente da un discorso di soldi, Mancini dovrebbe sapere che alla fine li lascerà tutti qui. Se ragioni cristianamente ti chiedi: a che ti servono tutti questi soldi? Piuttosto pensa ai rapporti umani”.Â
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