[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Le partnership delle squadre di Premier League hanno un valore totale quasi triplo in confronto ai club di Serie A. Il distacco è noto da tempo, ma la differenza è davvero notevole come ben spiegato dallo stadio realizzato dal team di ricercatori di BookmakerBonus.it. Ma qual è il motivo per tutto questo contrasto tra due campionati che hanno fatto la storia del calcio? Se prendiamo in considerazione le somme che le squadre di Premier League e Serie A ricevono ogni anno per la vendita dei diritti tv, si nota una distanza ancor più maggiore tra i due campionati. In effetti il West Bromwich Albion, ultimo in classifica per guadagno da diritti televisivi, nella stagione 2017-18 ha incassato oltre 107 milioni di euro, poco più della Juventus in Serie A, capolista per vittorie e per guadagni nel massimo campionato italiano.
È possibile approfondire ulteriormente il discorso del distacco tra Serie A e Premier League guardando agli investimenti in un settore particolare, in questo caso il trasporto, che solitamente include società aeree. Nella Premier League, così come nella Serie A, sono due le squadre a portare il marchio di una società di trasporto sulle proprie maglie: Manchester City e Arsenal in Inghilterra, Milan e Roma in Italia. Mentre per le due squadre inglesi gli investimenti delle partnership portano nella casse quasi 100 milioni di euro, in Italia i giallorossi e rossoneri ricevono soltanto poco più di un quarto, quindi intorno ai 25 milioni di euro. Per la precisione, la Roma incasserà 40 milioni in tre anni da Qatar Airways.
Distanza difficile da comprendere specialmente per il Milan, che vanta una delle maglie con più tradizione nel mondo del calcio e tantissimi successi a livello internazionale, soprattutto grazie ai numerosi trofei conquistati tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta con personaggi del calibro di Van Basten, Baresi, Gullit e molti altri. Allora lo sponsor sulle maglie dei giocatori era la società finanziaria Mediolanum, di cui il 30% apparteneva a Fininvest, dunque quasi una auto-sponsorizzazione del presidente Silvio Berlusconi. Nell’interessante studio ricordato, il team di ricercatori si è anche chiesto quale sia la maglietta venduta al prezzo più alto in un’asta ufficiale. La risposta risale all’inizio de terzo millennio: nel 2002 a Londra venne venduta la maglia che Pelè indossò durante la vittoria per 4-1 contro l’Italia nella finale del Campionato del Mondo del 1970. A venderla fu Roberto Rosato, difensore italiano che dopo la sconfitta andò a scambiarsi la maglia con la leggenda brasiliana.