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“Sono stanco di vedere che le persone hanno a che fare con questo. Non parlo solo di quei giocatori che conoscono, ma anche di tutte quelle persone che non conosco. Tutto questo deve finire e tutti coloro che hanno anche un solo grammo di dignità devono fare del loro meglio per farlo. Ho già pensato di lasciare i social network per protesta. Ammiro Thierry Henry che ha deciso di fare un passo così radicale in tal senso. Anche io posso seguire il suo esempio”. Così Jordan Henderson, capitano del Liverpool, sul tema del razzismo, un fenomeno dilagante e che è da mesi al centro del dibattito nel Regno Unito. Oltre a Thierry Henry, che ha abbandonato definitivamente i social, anche lo Swansea, compresi i giocatori, si era reso protagonista di un’iniziativa contro il razzismo, non pubblicando niente sui propri social per 7 giorni.
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“Perché devono esserci insulti razzisti? Quando la partita di calcio termina perché le persone devono avere questa reazione e insultare le persone e i giocatori di colore. Credo sia un piacere perverso. Una cosa orribile che non bisogna più permettere che avvenga”, conclude il centrocampista inglese.
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