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I vertici del calcio inglese (Premier League ed FA) sono accusati di omertà, poca trasparenza e colpevoli di indulgenza nei confronti di calciatori e allenatori, che sono finiti sotto indagine per presunte violenze sessuali o domestiche.
Politici, giuristi e attivisti chiedano la massima severità nei confronti dei personaggi pubblici, a maggior ragione se sportivi, in quanto d’esempio per i giovani. Diverse donne – raccolte dalla Bbc – stigmatizzano come almeno due calciatori e un manager di Premier League abbiamo potuto lavorare indisturbati per anni, nonostante le accuse rivolte contro di loro e le indagini in corso. Un permissivismo che, secondo le donne in questione, si spiega solo con l’abitudine della Federazione inglese, e della Premier League, di anteporre gli interessi economico-commerciali alla sicurezza e al rispetto delle donne.
Come nel caso, per esempio, di Antony, che ha potuto continuare a giocare per il Manchester United nonostante lo scorso giugno la sua ex ragazza lo avesse denunciato per violenza domestica. Di fronte alle parole dell’attaccante brasiliano, che si è sempre professato innocente, il club ha deciso di non sospenderlo. Una decisione condivisa da altre società (Brighton e Manchester City) in circostanze analoghe, volendo così affermare evidentemente il principio giuridico della presunzione d’innocenza.
Dal 2020 ad oggi sono stati sette i club di Premier con giocatori o dirigenti indagati per reati sessuali. Nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla tv pubblica, diverse donne hanno raccontato che quando hanno denunciato le violenze, tra le quali anche uno storico rapporto di abusi sessuali su minori. Dalla FA e dalla Premier League hanno ottenuto solo risposte tardive, elusive e soprattutto nessuna azione disciplinare nei confronti dei presunti colpevoli.
Alcuni giuristi britannici hanno, però, anche evidenziato le numerose difficoltà legali che devono affrontare le società di calcio nello stabilire come comportarsi con un proprio tesserato investito da simili accuse, dal momento che non esistono norme a cui fare riferimento. Questo mese, per esempio, Benjamin Mendy ha citato in giudizio il suo ex club, il Manchester City, per il mancato pagamento del suo stipendio durante il lungo processo che lo ha visto prima imputato, quindi assolto, per multipli reati di violenza sessuale.
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