Tanto rumore per niente, alla fine è questa la sintesi. Lo scontro al vertice tra Manchester City e Arsenal, big match della trentesima giornata di Premier League, si chiude con uno 0-0 giusto per quanto visto e così a sorridere è il Liverpool, ora da solo al comando. Guardiola e il suo allievo Arteta si annullano, complice forse anche la scelta di partire con due linee difensive con quattro centrali per parte, davanti le punte faticano a imporsi e alla fine la capacità difensiva di due macchine da gol emerge maggiormente rispetto alle bocche di fuoco e alle medie vertiginose di gol segnati.
Il primo tempo è decisamente favorevole al City, che trova trame di gioco, possesso palla e un baricentro molto alto. Un po’ intimorita la formazione di Arteta, che però gestisce con ordine la fase difensiva e accetta di non potersi imporre come spesso capita invece sul piano del gioco. I ragazzi di Guardiola, però, non costruiscono troppe opportunità da gol e così si va all’intervallo sul risultato di parità. Nel secondo tempo grande avvio dell’Arsenal, con personalità e intraprendenza, c’è la migliore palla gol in assoluto con l’imbucata di Odegaard che pesca un compagno, palla dentro su cui non arriva nessuno. Nel finale, dopo una fase in cui i ritmi sono inevitabilmente calati, sono i cizitens a provarci con maggior convinzione, colonizzando l’area di rigore, ma Haaland non viene mai trovato e la difesa dei Gunners riesce a tener botta.