[the_ad id=”445341″]
France Football, il celebre periodico francese, rilegge le carte del caso plusvalenze che sul piano sportivo ha portato alla penalizzazione (10 punti) e all’esclusione dall’Europa della Juventus. “Agnelli, già duramente colpito dal fallimento della Superlega, fuori dalla holding di famiglia, è scomparso dal panorama. Dava lezioni qua e là e il piccolo mondo del calcio gli mostrava chi comandava. Non lui, in questo caso”, a dirlo è un importante direttore sportivo di club francese, rimasto anonimo. “Hanno esagerato”, dice il dirigente. “Gli scandali spesso avvengono per imprudenza, quando pensi di essere intoccabile. Ma resterà un incidente nella storia della Juve”, dice un’altra fonte di France Football.
Un altro ex direttore generale di tante storiche squadre francesi ammette: “Francamente lo fanno tutti. Ma non bisogna farlo come la Juve”, si legge sulle pagine del periodico. La plusvalenza “è un atto di equilibrio, con vantaggi e svantaggi da ogni parte, a seconda di ciò di cui uno ha bisogno. Ci adattiamo per aggirare le regole di gestione. Se sei un po’ intelligente, il rischio è relativamente basso. Non dà fastidio a nessuno, anzi fa comodo a tutti”. E sui giocatori: “Non si rendono conto di quello che sta succedendo. E se prendiamo la Juve, non si può rifiutare. Il giocatore non perde stipendio e guadagna reputazione, l’agente ha una buona provvigione”. Secondo un amministratore delegato il problema è che “i club continuano a vivere al di sopra delle proprie possibilità ” e “che il calcio ha questo vantaggio unico nel mondo degli affari: non muore mai. I suoi attori possono fare tutte le cose stupide del mondo, lui è la fenice permanente”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]