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Michael Owen è stato un attaccante eccezionale, che ha di certo fatto la storia del calcio britannico ed è stato protagonista di giocate meravigliose, soprattutto nei primi anni di carriera. Il talento inglese ha vestito le maglie di Liverpool, Real Madrid, Newcastle United, Manchester United e Stoke City, concludendo una carriera a fortune alterne nel 2013, con il culmine nel 2011 con la conquista del Pallone d’Oro.
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In patria è uscita la biografica di Owen, intitolata “Reboot”, nuovo inizio, nel quale non ha risparmiato considerazioni al veleno sull’ex allenatore dell’Inghilterra Fabio Capello. Difatti, dopo anni fortunati in nazionale, Owen si ritrovò ai margini del progetto dal 2008 al 2012, anni di permanenza in panchina dell’allenatore italiano.
Nel suo libro l’attaccante ha così etichettato il manager azzurro: “La scelta di dare la panchina a qualcuno che non parlava la nostra lingua è stata assurda, non so cosa hanno pensato alla FA. Per le prime due partite sono andato in panchina dopo essere stato titolare per anni e ho pensato che qualcosa non andasse. Non solo Capello ha messo fine alla carriera in nazionale senza una spiegazione, ma è stato anche uno dei peggiori allenatori dell’Inghilterra di tutti i tempi. Ha causato danni enormi alla mia carriera e al calcio inglese in generale. E lo hanno pagato benissimo per farlo”.