Una difesa di ferro, l’imbattibilità stagionale, il primo posto in Ligue 1 e una modernità che strizza l’occhio al passato, rielaborando però il tutto in un’idea di calcio moderna, fluida e vincente. La Francia è letteralmente ai piedi di Francesco Farioli, tecnico italianissimo del Nizza, che sta stupendo tutti con la squadra rossonera, in vetta alla Ligue 1 con un punto di vantaggio sulla corazzata Psg, ma soprattutto ancora a quota zero sconfitte in stagione e con appena quattro gol subiti tra tutte le competizioni, un vero e proprio bunker che non si riscontra da nessun’altra parte nei top-5 campionati. E sommando campionato e coppe, soltanto il Bayer Leverkusen è l’unica altra formazione mai sconfitta, sempre tenendo conto delle cinque leghe principali.
Sono numeri da sogno per una squadra costruita comunque per i piani alti della classifica, ma di certo non per puntare allo scudetto. E dopo undici giornate, a questo punto, non ci si può più nascondere. L’inizio era stato claudicante con tre pareggi di fila, poi le vittorie sono aumentate in modo esponenziale, tanto da spingere al comando una squadra che, non è certo un’offesa, fa della difesa il suo principale segreto. Artefice di tutto ciò un allenatore italiano, il giovanissimo Francesco Farioli, laurea in filosofia con tesi sul calcio, gavetta in Turchia dove ha ottenuto discreti risultati con due diversi club, Karagumruk e Alanyaspor, quindi la chiamata in Francia per la prima avventura in un top campionato, peraltro in una squadra che punta all’Europa. E l’approccio è fin qui devastante: questa formazione, schierata con il 4-3-3, ha subito appena quattro gol e in tre partite, tenendo la porta inviolata in tutte le altre. Da sei partite, poi, arrivano ininterrotti i clean sheet, con un altro dato che testimonia la bontà del lavoro svolto: il Nizza non è mai passato in svantaggio.
E’ anche così che si vince, e dire che Farioli ha collaborato con De Zerbi ai tempi di Benevento e Sassuolo. Non è un giochista puro, sa speculare, ma il suo calcio non è qualcosa di antico o nel quale si pensa prima a non prenderle. L’abilità difensiva del Nizza è semplicemente conseguenza di un gioco moderno e dinamico, in cui le reti inviolate sono il punto di arrivo e non quello di partenza. Una squadra cinica, che sa aspettare il momento giusto, che sembra avere una tenuta psicologica incredibile per tutti i momenti della partita, unita a una brillantezza che consente di far gol anche nei minuti finali e di gestire bene le energie. Dietro c’è l’esperienza del quarantenne Dante, ma anche la gioventù di Todibo, pronto a giocare per un top club. E c’è persino un altro pizzico di Italia con Sirigu, ingaggiato come riserva tra i pali, oltre a Boga vecchia conoscenza della Serie A che deve ancora inserirsi al meglio.
Nizza sogna in grande: l’ultimo titolo risale a oltre sessant’anni fa, in quel magico decennio ’50 in cui arrivarono quattro campionati, gli unici della storia dei rossoneri, che poi in tempi recenti sono tornati quantomeno a giocarsela per la zona Champions, cogliendo anche un secondo posto. Dopo quasi un terzo della stagione, il Nizza è in testa e sembra la vera big rispetto al Psg: Francesco Farioli si è preso la Francia.