La Procura ha chiesto 10 mesi di carcere con la condizionale e una multa di 45.000 euro all’indirizzo del giocatore del Nizza, Youcef Atal, oggi alla sbarra per aver condiviso post contro gli ebrei, diffondendo alcuni video di predicatori in cui si sentivano frasi come “una giornata nera per gli ebrei”. La difesa del calciatore algerino ha insistito sul fatto che non avesse guardato per intero dei video, considerati dunque innocui e non così gravi. La sentenza è stata rinviata al 3 gennaio.
Cinque giorni dopo i fatti del 7 ottobre, Atal, seguito da 3,2 milioni di persone su Instagram, aveva diffuso il video di un predicatore , Mahmoud Al Hasanat. La Lega calcio francese lo aveva squalificato per sette giornate e da allora non ha mai giocato col Nizza, ma nel frattempo ha disputato – osannato dai suoi tifosi islamici – tre partite con la nazionale dell’Algeria.
“Pensavo che ci fosse un messaggio di pace per le persone che soffrono in questa guerra. Non sono antisemita. Non sono né contro gli ebrei né contro i cristiani, non nutro odio verso nessuno, a differenza di molti atleti del mondo arabo non ho esitato a giocare a Tel Aviv con il Nizza”, si è difeso il giocatore.
“Sono fatti gravi, che non devono essere banalizzati. Condividere un video significa prendersi il merito dei commenti e dar loro visibilità”, ha dichiarato il sostituto procuratore Meggi Choutia. La pena detentiva sospesa potrebbe essere “una sentenza di avvertimento” che incoraggerebbe il giocatore a riflettere ora prima di qualsiasi pubblicazione, secondo la pm. La pm ha anche chiesto che la condanna venga pubblicata per un mese sulla home page dell’account Instagram del giocatore.