Nuove critiche da parte di Amnesty International nei confronti della Premier League. Di recente, infatti, dal mondo del golf sono emerse delle perplessità tra i rapporti tra il fondo Pif che detiene ora il Newcastle e lo stesso governo dell’Arabia Saudita. Nel documento, infatti si definisce il fondo Pif come “una strumentalità sovrana del regno dell’Arabia Saudita”, mentre il presidente dei Magpies Yasir al Rumayyan è descritto come “un Ministro del governo saudita”. La Premier League nel 2021 aveva ricevuto “assicurazioni legali” che non vi sarebbe alcun controllo statale sul club, e a una settimana da quelle che sembrano proprio essere delle prove in senso contrario non è arrivata alcuna azione da parte del campionato inglese.
Peter Frankental, direttore degli affari economici di Amnesty UK, non ci sta: “Una settimana dalle rivelazioni del fondo di investimento pubblico, c’è stato un preoccupante silenzio della Premier League sull’accordo del Newcastle. Quasi tre anni fa, abbiamo avvertito che la lega aveva bisogno di rafforzare le sue regole di proprietà per impedire agli acquirenti all’estero legati allo stato che usavano il calcio inglese per lo sportswashing, eppure non è stato fatto nulla e ora c’è un apparente vuoto in cima al calcio inglese su questo cruciale problema. E’ sicuramente inimmaginabile che la Premier League non riesaminerà le assicurazioni fatte sul non coinvolgimento delle autorità saudite nell’accordo di Newcastle, e prima è annunciato, meglio è”.