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“Vieni a giocare da noi, puoi bere, andare in discoteca e fare quello che vuoi, ti copro io. Tutto quello che ti chiedo è di giocare bene in campo nel weekend“. Samir Nasri durante il corso di una diretta Instagram svela un curioso aneddoto del suo passaggio al Siviglia di Jorge Sampaoli. Il tecnico argentino durante il corso della stagione 2016-17 convinse il fantasista francese ad approdare in Andalusia anche grazie a un’offerta alquanto singolare tra cocktail, champagne e uscite coperte: “Con Sampaoli avevo un ottimo rapporto, era più un amico che un allenatore – ha spiegato Nasri -. Addirittura una volta che non potevo giocare e volevo tornare dalla mia famiglia, si è offerto di andare a controllare casa mia e di tenermi il cane“.
Ma nella diretta c’è stato anche spazio per parlare del caso doping che travolse Nasri dopo il 2016: “Quello che è successo a Los Angeles mi ha rovinato la stagione. Era un’iniezione di vitamine, che è legale e per la quale avevo anche la prescrizione. Ma la clinica me ne ha fatte di più di quanto io mi aspettassi. Ero distrutto, perché pensavo che mi avrebbero squalificato per due anni“. “Non volevo più giocare dopo quella storia – ha aggiunto Nasri -, ho anche detto a Sampaoli di lasciarmi fuori dalla squadra, ma lui voleva sempre che giocassi. Mi sentivo perduto, ero ansioso e arrabbiato col mondo. Forse sul campo non lo dimostravo, ma sentivo che la mia carriera era finita“.
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