Il libero mercato è sacro, vero. La ricchezza non è una colpa, verissimo, e neanche ostentarla va considerato come un gesto negativo. Ma è vero anche che a tutto c’è un limite. E quello che sembrerebbe sia a un passo dal fare lo sceicco Al Khelaifi con il suo Psg per trattenere quel Kylian Mbappè che a detta di molti, e a ragione, è considerato come il giocatore più forte al mondo per i prossimi dieci anni, è ai limiti dell’indecenza.
Se già di per sé appare contestabile la scelta dell’attaccante di rimanere a Parigi rifiutando la corte del Real Madrid, dove sarebbe definitiva la sua consacrazione e avrebbe concrete speranze di vincere finalmente la Champions, la proposta folle del ricchissimo club francese per trattenere la sua stella nonostante i numerosi insuccessi sportivi è qualcosa di mai visto prima. E che, forse, non si sarebbe mai dovuta vedere prima: vero Uefa? Pronta a bastonare club decisamente più piccole con regole astruse – per quanto pensate in buona fede – legate a Fair Play Finanziario e quant’altro, e capace di girarsi dall’altra parte quando un club “amico” di Ceferin, schierato fin da subito contro il progetto altrettanto scellerato della Superlega, decide di sfruttare la propria opulenza come mossa totalmente fuori scala per qualsiasi altro club.
Le regole del gioco completamente stravolte, perché – stando a quanto filtra – il rischio è quello di dare ancor di più il calcio in mano ai giocatori e ai procuratori. Già, perché il Psg trasformerà Mbappé in una specie di semidio con facoltà di scegliere gli allenatori, i compagni, il direttore sportivo, le strategie da perseguire. E’ normale che un calciatore sia tutto questo? Non bastava ricoprirlo d’oro con 50 milioni a stagione e, anche questo fa gridare allo scandalo, 130 milioni pronti alla firma? Con peraltro 700 milioni di debiti acclarati e 600 milioni di monte ingaggi dei giocatori. In un periodo caratterizzato dalla ripresa post Covid e dalla guerra che porterà sicuramente a nuove disuguaglianze sociali, è una mossa che l’Uefa farebbe bene ad attenzionare. Del resto, lo dice anche Tebas, il presidente della Liga: “Quello che farà il Psg rinnovando Mbappè è un insulto al calcio. Al-Khelafi è pericoloso come la Superlega”. Nulla di illecito, nulla di irregolare: ma questo non è più calcio.