Giovedì scorso mentre il Cruz Azul gli intimava di presentarsi al lavoro al centro sportivo del club “per adempiere agli impegni contrattuali”, Martin Anselmi era in procinto di imbarcarsi su un volo diretto a Madrid dove avrebbe poi incontrato la dirigenza del Porto. In una settimana sono successe tante cose: lunedì il tecnico argentino è stato ufficializzato come successore di Vitor Bruno alla guida dei Dragoes e il giorno stesso si è presentato in conferenza stampa al fianco dell’uomo che più di tutti lo ha voluto, Andre Villas Boas, attuale presidente della prossima avversaria della Roma al playoff di Europa League. Ieri Anselmi ha debuttato alla guida del Porto nel torneo Uefa e ha battuto 1-0 il Maccabi Tel Aviv con un gol di Nico Gonzalez. Presto per vedere cambiamenti drastici sul gioco, eppure nel post gara Zarko Lazetic, tecnico degli israeliani, ha ammesso: “Oggi è sembrato di giocare più contro il Cruz Azul che contro il Porto”.
L’OSSESSIONE PER BIELSA
Nato a Rosario nel 1985, tifoso del Newell’s Old Boys. Non sorprende quindi che il grande punto di riferimento di Anselmi sia Marcelo Bielsa. La stima verso il ‘Loco’ è fedele al celebre soprannome del tecnico. “Noi tifosi di Bielsa siamo fatti così e lo difendiamo. Qualunque cosa accada, devi difenderlo, è come una religione”, le sue parole in un’intervista a Olè. Nel 2012, prima di intraprendere la carriera di allenatore, vende la sua moto e paga così le spese per il viaggio a Bilbao, dove ha modo di osservare da vicino gli allenamenti della squadra di Bielsa.“L’ho aspettato davanti alla porta dell’hotel, c’era un sacco di gente, e lì mi ha autografato una maglietta”. La gavetta è lunga: prima analista video all’Independiente di Gabriel Milito, poi assistente tecnico ad Atlanta con Fransisco Berscé, quindi allenatore delle giovanili all’Escursionistas prima e all’Universidad Catolica poi. In Ecuador diventa in seguito anche il vice di Miguel Ramírez all’Independiente del Valle.
LA SVOLTA ALL’INDIPENDENTE DEL VALLE
E pensare che la sua vita lavorativa avrebbe potuto prendere una strada diversa. Anselmi si è infatti laureato in giornalismo e comunicazione, ma non ha mai esercitato la professione. La scelta si rivela giusta perché la carriera in panchina prosegue a gonfie vele, nonostante un’esperienza poco fortunata in Cile con l’Union de Calera. La svolta arriva in occasione del ritorno all’Indipendente del Valle, dove vince quattro titoli, inclusa la Copa Sudamericana e la Recopa Sudamericana (l’equivalente della nostra Supercoppa UEFA). La successiva avventura è in Cile sulla panchina del Cruz Azul. Con i messicani disputa un ottimo campionato di Clausura, ma perde la finale contro l’América. Per lui costruzione dal basso e percentuali altissime di possesso palla rappresentano le chiavi del successo. “La strategia senza tattica è un percorso più lento verso la vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la sconfitta”, il motto da portare in Portogallo, dove si è presentato con ambizione e un filo di sfrontatezza (“Ho chiesto al presidente di costruire un’altra vetrina in sala trofei”). Il primo esame nelle competizioni Uefa sarà la Roma di Claudio Ranieri, che ha debuttato da allenatore nel 1986 quando Anselmi aveva solamente un anno. La curiosità aumenta quando a confronto ci sono gli opposti.