Calcio estero

Marsiglia, De Zerbi: “Sono fanatico del calcio”

Roberto De Zerbi
Roberto De Zerbi, Brighton - Foto Giuseppe Maffia/IPA Sport

Mi definisco un fanatico del calcio, vivo solo di questo. La mia idea è che bisogna giocare con coraggio, divertirsi in campo sapendo chi fa cosa, giocare seriamente senza trascurare l’espressione del talento dell’altro. Abbiamo il diritto di fallire, ma ciò che non deve mai cambiare è il nostro comportamento“. Roberto De Zerbi si presenta così nel giorno della sua prima conferenza da allenatore dell’Olympique Marsiglia, che lo ha fortemente voluto dopo la sua consacrazione alla guida del Brighton. Il tecnico bresciano ha aggiunto: “Tutti gli allenatori sono diversi e il modo in cui giocano le nostre squadre è un riflesso di noi stessi. I risultati dipendono dalla qualità e dalla disciplina della società, dalla serietà dei dirigenti, oltre dalla qualità dell’allenatore. Sono italiano e ne vado orgoglioso, so che abbiamo una storia in cui abbiamo vinto titoli spesso utilizzando un gioco basato sul contropiede, personalmente non è quello in cui credo. Ma l’importante è rispettare le idee di tutti e sapere cosa vogliamo fare sul campo“.

Per quanto riguarda il mercato, l’ex allenatore del Sassuolo ha ammesso di aver parlato tanto con il presidente Longoria e  con il consigliere Benatia: “Non mi hanno promesso la luna, ma la squadra cambierà molto. Non posso darvi un dato preciso, ma credo che sia normale tenere conto delle idee dell’allenatore. Ci sarà molto lavoro nel prossimo mese e ci saranno difficoltà, ma siamo pronti. Mason Greenwood? È un giocatore di livello mondiale ma non l’abbiamo ancora ingaggiato. Non so cosa sia successo e non ho l’abitudine di intromettermi nella vita privata dei giocatori. Ma se dovesse venire, sappiate che tratto tutti i miei calciatori come fossero figli miei. Posso rimproverarli in privato, ma non li attaccherò mai in pubblico“. Contento dell’arrivo come ds di Giovanni Rossi, con cui ha già lavorato a Sassuolo, De Zerbi ha spiegato: “Voglio che la mia squadra sia riconoscibile a livello di carattere e abbia la mentalità giusta fin dalla prima amichevole. Dal punto di vista tecnico-tattico servirà necessariamente più tempo e dovremo costruire attorno alla rosa che avremo a fine mercato. Personalmente investo nei miei club a lungo termine e non mi preoccupo troppo dei contratti. Ho una visione di due, quattro o dieci anni, quindi l’obiettivo è riportare il Marsiglia ai massimi livelli nel lungo termine“.

Non giocare la Champions è un peccato – ha aggiunto l’allenatore del Marsiglia -. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare con più rigore. Potremo concentrarci sul campionato, giocando solo una partita a settimana, ma l’obiettivo è tornare in Europa il più presto possibile, perché fa parte del DNA dell’OM. Se ci riusciremo già in questa stagione? Non posso rispondere prima della fine del mercato, e lo farò onestamente quel giorno. Il primo obiettivo che mi pongo, lo stesso di tutte le squadre che ho allenato prima, è rendere orgogliosi i tifosi quando vengono allo stadio. Bisogna creare un legame tra tifosi e giocatori, ed è quello che ho detto loro domenica. Quando ero tifoso mi piaceva identificarmi con la mia squadra ed è quello che dobbiamo fare“. De Zerbi ha ammesso anche di essere pronto a lanciare giovani, ma che a far la differenza non sarà mai la carta di identità ma la qualità del singolo: “Penso ci sia anche troppa tendenza a utilizzare i giovani a scapito dei giocatori più anziani, quando la cosa più importante è far giocare i giocatori più talentuosi del momento. Prendiamo l’esempio di Aubameyang, che non dimostra affatto 34 anni quando gioca“.

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