Calcio estero

Marcus Rashford al Governo britannico: “200mila bambini senza buoni pasto”

Marcus Rashford - Foto DanielMoore18 - CC-BY-SA-4.0

Marcus Rashford è la voce di tanti bambini inglesi: l’attaccante del Manchester United e della nazionale inglese ha infatti inviato una lettera al governo britannico, invitando il Parlamento a prendere coscienza delle problematiche di tante famiglie povere e dei bambini che sono rimasti senza buoni pasto con la chiusura delle scuole. Di seguito la lunga lettera scritta dal classe ’97: “Nella settimana che avrebbe aperto Euro 2020, voglio riflettere ricordando il 27 maggio 2016, quando a Sunderland avevo appena battuto il record di giocatore più giovane capace di segnare un gol con la maglia della Nazionale. Ho visto il pubblico sventolare le bandiere e battere i pugni al petto, sullo stemma dei Tre Leoni, e sono stato pervaso da un grande senso di orgoglio, non solo per me stesso ma anche per tutti coloro che mi avevano aiutato a raggiungere quel traguardo e realizzare il mio sogno. Capite: senza la gentilezza e la generosità della mia comunità, non ci sarebbe il Rashford che vedete oggi, un 22enne di colore abbastanza fortunato, che ha fatto carriera nello sport che ama.

La mia storia è una storia piuttosto comune a tante famiglie: mia madre lavorava tutto il giorno, guadagnando un salario minimo per assicurarsi che avessimo sempre un pasto caldo per cena. Ma non era abbastanza: il sistema non consentiva alle famiglie come la mia di avere successo, indipendentemente da quanto lei lavorasse. Abbiamo fatto affidamento sui buoni pasto scolastici gratuiti, sulla gentilezza dei vicini e degli allenatori. Ricordo nitidamente le visite a Northern Moor per rimediare la cena di Natale ogni anno. E solo ora capisco gli enormi sacrifici fatti da mia madre.

Questa estate avrebbe dovuto essere felice, piena di genitori e figli che sventolano bandiere. In realtà, lo stadio di Wembley potrebbe essere riempito due volte con i bambini che sono stati costretti a saltare i pasti durante la pandemia, a causa della povertà delle loro famiglie. Sono circa 200.000 e mi chiedo se saranno mai orgogliosi del loro Paese tanto da indossare un giorno la maglia della Nazionale e cantare l’inno sugli spalti. Dieci anni fa sarei stato uno di loro e non avrei stato così determinato a diventare una parte della soluzione.

Sapete che ho collaborato, negli ultimi mesi, con l’ente di distribuzione alimentare Fare Share, per aiutare a coprire l’assenza dei pasti scolastici gratuiti. Abbiamo distribuito 3 milioni di pasti a settimana alle famiglie più vulnerabili del Regno Unito, ma non è abbastanza. E non si tratta di politica, ma di umanità. Voglio guardarmi allo specchio e sentire di aver fatto tutto il possibile per proteggere i più deboli. Nessun bambino dovrebbe andare a letto affamato. La povertà alimentare è una pandemia gravissima in Inghilterra e potrebbe estendersi per generazioni se non si interverrà. Su una classe di 30 bambini, 9 vivono in una condizione di povertà e si prevede che la situazione peggiorerà entro il 2022. Il 45% dei bambini appartenenti a gruppi etnici neri vive in povertà. Questa è l’Inghilterra del 2020.

Vi chiedo di ascoltare le storie dei loro genitori, ne conosco tanti che lottano contro la depressione, incapaci di dormire dopo aver perso improvvisamente il loro lavoro e di far fronte alle spese per le utenze. Sacrificano i loro pasti per i propri figli. Ho letto dei tweet nelle ultime settimane: qualcuno ha scritto che queste persone ‘fanno figli che non possono permettersi’. Lo stesso potrebbe dirsi di mia madre, eppure sono cresciuto in un ambiente amorevole. L’uomo che vedete davanti a voi è il frutto dell’amore di un genitore che ha sacrificato tutto ciò che aveva per la mia felicità.

Un deputato mi ha detto che esistono diversi benefit. Sono consapevole che esista un sistema di credito ma so anche che quelli che presentano la domanda non ottengono nulla prima di 5 settimane. Non è una soluzione a breve termine. Come uomo di colore cresciuto in una famiglia povera a Wythenshawe, sento il dovere di far sentire la mia voce. Non sarei giusto nei miei confronti e di quelli della mia famiglia e della mia comunità se non fossi qui a chiedere aiuto. Vi incoraggio a trovare umanità e a garantire i buoni pasto gratuiti durante le vacanze estive. È una questione urgente: gli occhi della Nazione sono puntati su di voi, fate inversione a U e fate di tutto ciò una priorità“.

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