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“Sappiamo che eravamo nel giusto. Non avremmo deciso in quel senso se non avessimo pensato di avere ragione”. Queste parole del presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, in merito alla squalifica di due anni dall’Europa inflitta nel 2020 al Manchester City e poi cancellata dal Tas, hanno indispettito gli alti vertici dei Citizens, a partire dall’allenatore, Pep Guardiola. Dichiarazioni che arrivano in un momento in cui il City è sotto accusa in Inghilterra per delle presunte violazioni delle regole finanziarie della Premier. Un tema caldo, che non lascia indifferente l’allenatore catalano: “Da avvocato qual è e da presidente della Uefa, dovrebbe aspettare e poi fare quello che vuole”, ha ricordato il tecnico spagnolo. “Ha un sacco di lavoro da fare alla Uefa. Un avvocato dovrebbe rispettare la procedura e capire che abbiamo il diritto di difenderci”, ha aggiunto Guardiola.
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