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Il suo Manchester City è ad un passo dal quinto titolo nazionale in sei anni, solo Sir Alex Ferguson (Manchester United), Bob Paisley (Liverpool) e George Ramsey (Aston Villa) hanno fatto meglio di lui e Pep Guardiola chiede un ultimo sforzo ai suoi giocatori in vista del match contro il Chelsea. “Dipende ora tutto da noi – sottolinea il tecnico catalano, in vista del possibile match point (bastano i tre punti) – La Premier League è la competizione più importante perchè si gioca in 10-11 mesi e siamo fortunati ad avere la chance di vincerla davanti ai nostri tifosi. Questo campionato è stato il più difficile, ma non lo sento solo mio, io mi sento parte di qualcosa e non sarebbe stato possibile arrivare fin qui senza l’incredibile lavoro della dirigenza e soprattutto dei calciatori, che sono la parte più importante”. Se l’Arsenal dovesse però perdere domani col Nottingham Forest, il City potrebbe vincere senza scendere in campo. “Non penso che succederà , preferisco pensare che saremo campioni vincendo la nostra partita davanti ai nostri tifosi”. Sui risultati degli ultimi anni: “Ho grande stima di me stesso ma non avrei mai pensato, quando sono arrivato qui nel 2016, di poter vincere così tanto. Pensavo che avremmo fatto un buon lavoro, ma non avevo aspettative, non riuscivo a immaginare cosa avremmo fatto in Premier”, confessa Guardiola. E sul diverbio in campo con De Bruyne contro il Real Madrid: “Ci siamo urlati a vicenda, mi piace questa energia. E poi non è la prima volta, in allenamento mi urla contro spesso – rivela – E’ quello di cui abbiamo bisogno, dopo che si sfoga diventa il migliore in campo”.
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