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Pareggio show tra Manchester City e Liverpool a Etihad in una partita che sembra quasi di un altro sport rispetto a quello che siamo abituati a vedere in Italia. Al netto di giudizi estetici, nel 2-2 con cui la Premier League resta estremamente in bilico e contesa dalle due super potenze che restano distanti appena un punto l’una dall’altra coi ragazzi di Guardiola avanti sulla squadra di Klopp, i ritmi sono stati stellari e le occasioni tantissime. Una serie di uno contro uno a mai finire, conclusioni verso la porta a go-go, la sensazione che ogni occasione da gol che qui sarebbe irripetibile, tra City e Liverpool sia quasi normale amministrazione, coi giocatori che accettano con maggiore filosofia gli errori perché sanno che avranno altre chance. E’ così che si vincono i titoli, con la tranquillità di chi sa di essere forte. E City e Liverpool lo sono, anche se il Manchester si è fatto assai preferire.
Certo, giocare bene e non vincere è già di per sé una colpa, ma per chi era reduce da un tentativo di scasso durato novanta minuti contro l’Atletico Madrid, oggi è sembrato quasi di respirare: un sacco di spazio lasciato dai Reds agli avversari, praterie e continui uno contro uno con tiri in porta a ripetizione. Due di questi entrano a opera di De Bruyne e Gabriel Jesus, tanti altri terminano tra le braccia di Alisson. E poi c’è il palo di Mahrez su punizione, con tanto di gol clamorosamente fallito in pieno recupero. Non hanno giocato male i ragazzi di Klopp, hanno colpito con le combinazioni in velocità dei loro attaccanti e i gol belli e di squadra di Jota e Mane, per poi disputare una partita intensa ma non troppo qualitativa. Il pareggio è giusto alla fine, anche se forse sta stretto a Guardiola, che a ogni modo resta in testa al campionato e può gestire il misero punticino di vantaggio nelle ultime sette giornate.
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