In seguito alle decisioni di Serie A, Premier League e Liga di tornare in campo, l’unico dei cinque maggiori campionati europei ad aver ufficializzato lo stop definitivo della stagione è la Ligue 1, che già da tempo ha emesso tutti i verdetti. Chi era scontento prima, dunque, lo è ancora di più adesso, come ad esempio il presidente del Lione Jean-Michel Aulas, che incurante della decisione presa dai vertici del calcio transalpino, continua ad auspicare una rettifica della decisione. “Secondo me c’è ancora la possibilità di giocare a porte chiuse. Come ha espressamente detto l’Uefa, chiudere i campionati è una necessità e non è un caso che tutti gli altri principali campionati si siano comportati in questa determinata maniera – ha dichiarato il patron dell’OL in un’intervista a Canal Football Club – La Francia si è voluta distinguere prendendo una decisione contraria e confusa, per di più con largo anticipo. La Lega deve però capire che prima di fare determinate scelte bisogna riflettere. Non possiamo permetterci un deficit di 800 milioni di euro“.
Ad alimentare il malcontento del Lione, l’esclusione dalle coppe europee ed il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro la Juventus ancora da giocare. A testimonianza dell’impegno del numero uno del Lione le parole di Roxana Maracineanu, ministro dello Sport francese, la quale ha ammesso: “Aulas mi scrive ogni giorno“.