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Jesse Lingard, ex giocatore del Manchester United attualmente al Nottingham Forest, si è raccontato al Guardian. L’attaccante ha parlato di quando è riuscito a superare la depressione nel periodo del lockdown: “È stato difficile in quel momento, durato per mesi. Non volevo giocare per paura di farmi male. Se giocavo mi sentivo inesistente: volevo fermarmi completamente, fuggire dal controllo. Perché se perdi una palla sale subito la pressione. Ero con il pilota automatico: volevo solo tornare a casa, sedermi e bere un po’. Non lo faccio, normalmente: non era andar fuori a bere qualcosa, ma bere prima di andare a letto… è stato lì che ho capito di essere in una brutta situazione. Se non ci fosse stato il lockdown non so in quale situazione mi troverei adesso, perché avevo bisogno di quel riposo per riprendere consapevolezza e capire cosa stava andando storto. E’ stato un punto di svolta. Anche la mancata convocazione agli Europei è stato un momento negativo, visto che mi aspettavo di esserci”.
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