Nuove denunce contro la LFP. Questo lunedì, Etienne Deshoulières ha presentato denuncia a nome delle associazioni “Stop all’omofobia”, “Mousse” e “Famiglie LGBT” per insulti pubblici e incitamento all’odio a causa dell’orientamento sessuale. Oltre alla Lega Calcio Professionistica, anche le emittenti della Ligue 1 nel 2024 (Prime Video e Dazn) sono nel mirino di queste associazioni, che criticano i detentori dei diritti tv e l’organizzatore del campionato, per trasmettere, in replay, partite durante le quali i tifosi hanno espresso commenti omofobici, attraverso canti o urla. Lo riporta RMC Sport.
Queste le parole di Julien Pontes, portavoce del Collectif Rouge Direct che ha avviato le denunce: “I responsabili di questa situazione, LFP, Amazon Prime Video e Dazn, devono essere ritenuti responsabili davanti ai tribunali per la diffusione di questo odio omofobico generalizzato negli stadi di calcio, durante le partite e durante le loro trasmissioni. L’impunità deve smettere di essere la regola perché banalizza pericolosamente l’omofobia non solo nel calcio, ma anche nelle società sportive dilettantistiche, a scuola, nel lavoro, insomma, nella società tutta perché il calcio è ovunque“. I direttori editoriali di Amazon Prime e DAZN, oltre che della LFP, rischiano un anno di carcere e una multa di 45mila euro.