Nonostante lo slittamento della ripresa degli allenamenti in Spagna, il presidente della Liga Javier Tebas si dice ancora fiducioso ed ottimista per la possibilità di concludere la stagione. “Sono sicuro che chiuderemo il campionato e ci sarà anche abbastanza tempo per la prossima stagione. Al momento non è un’ipotesi quella di fermare tutto, abbiamo tempo fino al 31 luglio e forse anche un po’ oltre, stiamo lavorando con la Uefa.”
Il numero uno della Liga spagnola sottolinea l’importanza economica della ripresa: “Molte famiglie dipendono dal calcio, dobbiamo ripartire appena possibile per evitare che questa non diventi anche una pandemia economica. Su 42 club trentotto hanno trovato un qualche accordo con i tesserati, anche ripartire a porte chiuse ridurrebbe le perdite a 300 milioni contro il miliardo che abbiamo calcolato in caso di stop definitivo.” In Spagna c’è l’Erte, equivalente della cassa integrazione italiana, a cui diversi club hanno fatto ricorso. Altre società invece hanno concluso accordi con i tesserati sulla riduzione degli ingaggi.
Tebas ovviamente aspetta le autorizzazioni a livello sanitario, ma sottolinea anche che nessuno potrà tirarsi indietro: “Se qualche squadra dovesse rifiutarsi di scendere in campo allora perderà a tavolino esattamente com’è sempre stato. Finire a dicembre? Non ne abbiamo parlato, non è un’ipotesi sul tavolo finora. Quel che sembra certo è che fino a dicembre almeno dovremo giocare a porte chiuse, questo si ripercuoterà sugli ingaggi e sul calciomercato.”