
Liga logo - Foto LiveMedia/DPPI/Oscar Barroso
Nello scorso fine settimana, la Liga ha messo a segno un colpo importante in quella che è la lotta alla pirateria. Infatti, la stessa lega spagnola ha comunicato di aver bloccato l’accesso a due siti che offrivano la possibilità di vedere eventi sportivi in diretta in maniera illegale. Le piattaforme in questione sono DazcFutbolios e RBTV77. Queste due piattaforme, raggiungibili sia online che direttamente da app, per schermare le proprie attività illegali sfruttavano come “scudo” i domini legittimi di Cloudflare. La cosa sorprendente è che il blocco di solo questi due siti ha “colpito” indirettamente gli oltre 400mila utenti che ne usufruivano solo in Spagna.
Questo colpo si aggiunge alla disattivazione di un’altra piattaforma, denominata DuckVision, prima del derby dell’8 febbraio tra Real Madrid e Atletico Madrid. Tale piattaforma, pubblicizzata su Telegram, contava oltre 200mila utenti.
Lotta alla pirateria, il comunicato della Liga
Nel comunicato ufficiale, la Liga spiega che “è riuscita ancora una volta a dimostrare la sua capacità di rispondere alle frodi audiovisive”. Questo grazie a “un’azione efficace condotta da un team specializzato che evidenzia l’efficacia dei blocchi dinamici” introdotti dalla 24esima giornata del campionato spagnolo. Tali blocchi “hanno anche disabilitato una serie di indirizzi IP identificati come hosting di servizi pirata e di streaming non autorizzati”. La Liga “sta lavorando con i vari teleoperatori per identificare e chiudere le piattaforme illegali, proteggendo così l’integrità, la sostenibilità economica e la principale fonte di reddito dei club e dell’industria sportiva in generale”. Poi, un duro attacco a Cloudfare, accusata di influenzare “il processo di pirateria proteggendo consapevolmente le organizzazioni criminali a scopo di lucro”.
Secondo i dati in possesso della Liga e dei detentori dei diritti, la pirateria costa oltre 16 milioni di euro all’anno a ogni singolo club. Da canto suo, il presidente Javier Tebas ha più volte affermato che, senza questo fenomeno illegale, il prezzo degli abbonamenti sarebbe più basso.
La situazione in Italia
Quello della lotta alla pirateria è un tema molto sentito anche in Italia. L’argomento, infatti, è rientrato anche nel vertice che si è tenuto mercoledì scorso in Viminale tra ministro dello Sport, ministro dell’Interno, Figc e tutti i presidenti delle leghe. Il tavolo, che si terrà anche il mese prossimo, riguarda in generale i temi del contrasto alle illegalità, dalla sicurezza agli stadi fino alla lotta contro il fenomeno delle scommesse illegali.
In una delle ultime interviste, l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha dichiarato che “l’eterna battaglia tra guardie e ladri vive di mosse e contromosse. Chi si muove nella legalità non ha nulla da temere. E così devono fare le piattaforme e i motori di ricerca: non possiamo pensare che in occasione di ogni partita si trovino facilmente online indirizzi per vedere illegalmente gli incontri”. Uno degli strumenti in questa battaglia è la piattaforma Piracy Shield “che l’Agcom sta gestendo con equilibrio e fermezza. Dopo l’individuazione di centrali non autorizzate di smistamento dei segnali e dei relativi utenti fruitori, il prossimo passaggio sarà il blocco delle VPN usate per consumare illegalmente i contenuti e il tracciamento dei sistemi di pagamento utilizzati da chi commette questo tipo di reati”.