[the_ad id=”445341″]
“Real Madrid? Non ci sono parole per descriverlo. Forse il club più grande del mondo. C’è stato un momento in cui sono stato vicino a diventare un giocatore del Real. Sarebbe stato un sogno. Ero davvero molto vicino. Era l’estate del 2017, dopo che ci hanno battuto nella finale di Cardiff. Si intensificarono i contatti fra il mio agente e il Real Madrid, ma non si chiuse mai l’operazione”. Lo ha detto in un’intervista a Marca Leonardo Bonucci, difensore dell’Union Berlin, in vista della sfida ai Blancos nell’ultima giornata della fase a gironi di Champions League. E su Bellingham dice: “Un alieno. Sono molto sorpreso. Non per la qualità, quella si sapeva. Ma per come un ragazzo di 20 anni si è adattato a una squadra come il Real Madrid. Ciò richiede tempo. Lui, come pochi grandi, non ne ha avuto bisogno. Ecco perché è un alieno. La sua maturità a 20 anni è impressionante. È chiaramente un candidato al Pallone d’Oro nei prossimi anni. Stanno già arrivando i giovani che chiamano il posto dei due non terrestri degli ultimi anni”.
L’obiettivo di Bonucci nel futuro è tornare in bianconero: “Voglio diventare allenatore e se riuscirò ad esserlo nell’elite del calcio, la Juventus è uno dei club che vorrei allenare. E’ una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved, un punto di riferimento silenzioso. E pure al tecnico che mi ha cambiato maggiormente e aiutato a crescere: Antonio Conte”. Le polemiche sull’addio sono ormai alle spalle: “Sono più sereno e meno arrabbiato per quello che è successo d’estate. Il mio passato con la Juventus è stato meraviglioso, io volevo chiudere lì la carriera. Non è successo. Mi resta la consapevolezza di aver sempre dato tutto. Ogni settimana parlo con tanti ex compagni, significa che ero qualcosa di importante nello spogliatoio: amicizia con i veterani e punto di riferimento per i giovani”.
Nell’intervista Bonucci ricorda anche il momento più difficile della sua vita, quello della malattia di suo figlio Matteo. “Sono esperienze che ti fanno capire le priorità della vita. Non importa quanto a volte pensiamo di essere diversi, niente di tutto ciò. Siamo tutti uguali. Il male non guarda in faccia nessuno”, spiega. “Siamo stati fortunati. Eravamo al momento giusto e nel posto giusto – aggiunge –. Grazie all’intervento dei medici dell’ospedale Regina Margherita, Matteo oggi è un bambino sanissimo, capace di fare tutto ciò che può fare un bambino della sua età. Naturalmente bisogna prendere alcune precauzioni. Ripeto: siamo stati molto fortunati. Questo ti dà un altro modo di vedere tutto. Ti dà forza, guardi la famiglia in modo diverso. Cambia le tue priorità nella vita”.
Sui social la famiglia Bonucci ha avuto tanta solidarietà, ma non sono mancati episodi di violenza sul web. “Vivevamo in un periodo orribile. Davvero orribile, perché non c’è limite a nulla. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe attendere i nostri figli in futuro. Chiunque si sente libero di criticare, insultare”. Una violenza che “ho vissuto sulla mia carne. Ho un carattere duro, testardo, difficile da ferire. Ma ci sono cose che ti lasciano un segno dentro” e nonostante “tu sia coraggioso sul lavoro, potrebbe arrivare un giorno in cui cadi e diventi depresso. Non bisogna vergognarsi a chiedere aiuto. Spero davvero che in futuro si possa mettere un contrappeso a quella parte orribile del mondo in cui viviamo oggi”.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]