Il rendimento altalenante di Mario Balotelli non solo ha inficiato la sua carriera, ma anche la carriera di altri giocatori. Rickie Lambert è un esempio, anche se ha trascorso solo una stagione in compagnia di Super Mario: quella 2014/2015 in maglia Liverpool. Ma qualcosa andò per il verso sbagliato: “Ero a Southampton e il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto ‘sei seduto?’ Ero a letto, quindi mi sono seduto e lui mi ha detto: ‘Il Liverpool ti aspetta’. La mia reazione è sta: ‘ma vaffanculo!’. Ma lui mi ha detto che era una cosa seria che mi dava la sua parola”, ha raccontato Lambert a Straight From the Off podcast facendo riferimento al momento della chiamata dei Reds.
“Non potevo dirlo a nessuno, neppure ai miei amici che infatti non mi hanno ancora perdonato. Era uno sogno non potevo crederci”, ha continuato. “Il primo errore era stato nel pre-campionato quando il mister diede a me, Gerrard e ad altri inglesi 5 settimane di riposo in più. Io ne feci due e quando tornai sentii che in realtà avevo bisogno di una pausa. Dovevo farla ma tornai. Quello fu un errore, ma ero impaziente di iniziare col Liverpool”, ha aggiunto sui primi momenti in maglia Reds.
Poi arrivò anche Balotelli: “Era un bravo ragazzo, un po’ infantile ma contagiava tutti con la sua allegria. Io ero all’apice della carriera e sinceramente non avevo visto niente del genere. Lui all’inizio si impegnava ma poi…Durante gli allenamenti potevi dire benissimo che non stava dando il massimo. Anzi. Rispondeva a Brendan e la mia testa veniva distratta da tutto quello che accadeva. Mi stava giocando davanti e quello mi infastidiva. Solo vedere certe cose, certi atteggiamenti mi ha condizionato. La mia testa in allenamento andava con quello che accadeva. Quando giocavo con lui nelle partitelle non faceva nulla. Rovina tutto e non giocava. Era capace di calciare via la palla o di fare autogol. Dissi al mister di non rimettermi mai più in squadra con lui. Poi chiesi ad Hart e ai ragazzi se era così anche quando era al City e non risposero. Scossero solamente la testa…”. Dopo una sola stagione Lambert decise di lasciare la città dove era nato: “Avevo rovinato tutto e lo sapevo. Ma non volevo essere un peso per il Liverpool. Non volevo rimanere seduto in panchina o in tribuna. Così, al termine dell’anno sono andato via”.