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Ad inizio stagione Carlo Ancelotti sembrava destinato a ricoprire il ruolo di traghettatore di lusso per un Real Madrid pronto a strizzare l’occhio a Xabi Alonso. Xavi invece appariva come il predestinato capace di aprire una nuova era vincente per il Barcellona. Sei mesi dopo, con le due squadre pronte a contendersi la Supercoppa di Spagna in finale (ore 20:00), il primo ha prolungato il suo contratto fino al 2026, mentre il secondo rischia il ridimensionamento nei piani futuri dei blaugrana. Il calcio ha ritmi veloci e tutto cambia rapidamente, si sa. E oggi, dopo un campionato difficile, i numeri del Real Madrid sono tornati ad essere convincenti. Quindici vittorie, tre pareggi, una sola sconfitta in Liga, con 40 gol fatti (secondo miglior attacco dietro l’incredibile Girona) e 11 subiti (miglior difesa). Il Barcellona, relegata al Montjuïc per i lavori al Camp Nou, ha faticato soprattutto in casa, dove ha rimediato due sconfitte e incassato 11 gol. Numeri già peggiori di quelli della scorsa stagione, quando nell’intero campionato la squadra di Xavi perse una sola partita tra le mura amiche, subendo in tutto 4 reti.
Il discorso sul rendimento casalingo sarà rimandato al 27 gennaio, quando il Barca ospiterà il Villarreal. Prima c’è da vivere la finale di Supercoppa in quel di Riyad. “Ci giochiamo un titolo, non esistono trofei minori”, le parole di Xavi, consapevole che un trofeo in bacheca darebbe la benzina giusta per ripartire. Lo sa anche Carlo Ancelotti, che nel corso della carriera ha impreziosito il suo palmares con una Supercoppa italiana, una spagnola, una tedesca e una Community Shield. Quel che è certo è che il confronto tra i due tecnici promette scintille. Sono otto gli incroci ufficiali tra Xavi e Ancelotti in gare ufficiali: quattro in campionato, due in Copa del Rey e due nelle finali di Supercoppa spagnola. Precedenti all’insegna dello spettacolo e dell’equilibrio. La media gol è stata di 3,5. Mai uno 0-0, solamente una gara con meno di due reti. Quattordici gol e quattro vittorie a testa in otto confronti. Non c’è copione più affascinante di un equilibrio destinato ad infrangersi in novanta o più minuti da dentro o fuori.
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