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La Premier League non rinuncia al suo iconico Boxing Day, nemmeno nell’anno del Mondiale a dicembre. La Serie A riparte soltanto il 4 gennaio, in Inghilterra si gioca già sotto le feste e dopo l’antipasto (con un succoso e spettacolare City-Liverpool) in Carabao Cup, torna finalmente il calcio vero di club, quello del campionato più prestigioso. Lo fa con un programma spalmato nell’arco di tre giorni, l’evoluzione naturale in epoca di pay tv e diritti venduti all’estero. Non è più il Boxing Day di una volta, quando si giocava il 26 dicembre in un giorno che oltremanica prevede doni e beni in regalo ai meno fortunati. E a noi spettatori a distanza, in regalo le partite, alcune molto significative, di questa diciassettesima giornata.
Apre all’ora di pranzo il Tottenham, che cerca di risalire la china in classifica. Non tanto a livello di posizioni, perché la squadra di Conte ha chiuso lo scorso anno al quarto posto e quarta è anche ora, ma la distanza con la vetta è ampia (otto punti e una partita in meno per l’Arsenal), dunque non ci si può più permettere passi falsi, nemmeno nel derby contro il Brentford che sta disputando un buon campionato.
Al canonico orario delle 16, di grande interesse Leicester-Newcastle, visto che le Foxes sono in difficoltà in quest’annata e devono rialzare la testa per non compromettere la stagione, d’altro canto i bianconeri stanno disputando un campionato fantastico: terzo posto, sette punti dalla vetta, la grande possibilità di duellare persino per la zona Champions. Dopo i clamorosi investimenti, dalle stalle alle stelle in pochi mesi: dal rischio di retrocedere e di aver buttato milioni e milioni a giocarsi tutto. In contemporanea, promettono spettacolo anche Southampton-Brighton, Crystal Palace-Fulham ed Everton-Wolverhampton.
Nel tardo pomeriggio riparte dall’Aston Villa la scalata del Liverpool, che dopo l’avvio disastroso in campionato sta cercando di risaire la china per riportarsi a ridosso almeno della zona Champions. Sesto posto per i Reds, adesso però vivi e in grado assolutamente di riagganciare il quarto posto: servono assolutamente i tre punti per Klopp e soci in casa di una squadra protagonista fin qui di una stagione estremamente tranquilla.
In serata tocca alla capolista. L’Arsenal sta stupendo tutti per qualità del gioco, compattezza difensiva e leadership mostrata dai giocatori, non è assolutamente un’eresia considerare i Gunners come realmente in corsa per vincere la Premier. +5 sul City che insegue, bisogna però mantenere le distanze e anzi mettere ulteriore pressione sulla banda Guardiola. Come? Semplice, battendo il West Ham, sedicesimo e in crisi, ma semplice non sarà perché nonostante le difficoltà di classifica, gli Hammers hanno una rosa di assoluto livello e questo derby nasconde insidie.
Insidie che anche il Chelsea, in campo martedì pomeriggio, potrà trovare ospitando il Bournemouth. Prima dei Mondiali, per i Blues era un disastro: tre sconfitte di fila hanno compromesso la lotta al vertice e chissà se anche quella per il quarto posto. Intanto, bisogna vincere, ma occhio al Bournemouth che cerca punti salvezza e non avrà certo timori reverenziali al cospetto della squadra di Potter, settima e mai dominante in questa stagione fin qui maledetta.
Poche ore dopo, toccherà a un’altra squadra che ha incontrato più difficoltà del previsto, il Manchester United di Ten Hag. Quinto a nove punti dall’Arsenal, con il caso Ronaldo che a novembre aveva forse aggiunto difficoltà a quelle già esistenti. Ora con CR7 è tutto risolto, il portoghese è andato via e si può programmare con più serenità la seconda parte di stagione in cui l’obbligo è quantomeno quello di qualificarsi per la Champions. Il Nottingham Forest è uno dei fanalini di coda di questo campionato, ma nessuna sfida è scontata.
Mercoledì sera è il Manchester City a chiudere i giochi di questo splendido Boxing Day. La squadra di Guardiola è obbligata a vincere in casa del Leeds, non arriva stanca rispetto all’impegno di Carabao perché riposa sei giorni, ma dovrà comunque prestare molta attenzione a una squadra in corsa per non retrocedere. Con un Haaland così, però, tutto sembra più facile, è per questo che non si può prescindere dai tre punti in una serrata corsa per la Premier che sembra per ora un testa a testa tra City e Arsenal.
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