
Kylian Mbappè e Antonio Rudiger - Foto Antonio Pozo pressinphoto / IPA
Quattro giocatori del Real Madrid sotto indagine della Uefa per “condotta indecente”. Tra loro anche tre titolarissimi, Kylian Mbappé, Antonio Rudiger e Vinícius Júnior, oltre a Dani Ceballos. I Blancos sono indagati per presunta ‘condotta indecente’ durante la partita di Champions League contro l’Atletico Madrid al ‘Metropolitano’. La Uefa ha nominato un ispettore disciplinare per esaminare le accuse mosse dopo la partita di ritorno degli ottavi di finale del 12 marzo. In quel caso il Madrid si è qualificato ai calci di rigore, dando vita ad un’esultanza sfrenata sotto il settore ospiti. Il prossimo impegno del Real è il doppio confronto con l’Arsenal ai quarti di finale di Champions League (8 aprile e 16 aprile).
Cos’è successo
Se in quella festa sul campo dei rivali di sempre sono stati commessi atti suscettibili di rientrare sotto la categoria della “condotta indecente” sarà la giustizia sportiva targata Uefa a deciderlo. Secondo Marca, tra i gesti sotto la lente d’ingrandimento dell’organismo continentale ci sarebbe un gesto offensivo con la mano sul collo, uno con la mano sui genitali e su alcuni battibecchi col pubblico. Sempre secondo il quotidiano alcune indiscrezioni suggerivano che l’Atlético avesse presentato un reclamo contro le azioni dei giocatori del Real Madrid.
Cosa dice il regolamento
L’ultima edizione dell’UEFA Disciplinary Regulations tratta la questione dei principi generali di condotta. L’articolo 11 precisa che “tutte le entità e le persone soggette a queste normative devono rispettare le Leggi del Gioco, nonché gli Statuti, i regolamenti, le direttive e le decisioni della UEFA, e conformarsi ai principi di condotta etica, lealtà, integrità e sportività”. Una formula non distante dal celebre articolo 4 dello statuto FIGC sull’osservanza “dei principi etici, quali l’obbligo di lealtà, il fair play, la correttezza e la probità”. L’articolo 11 del regolamento UEFA però aggiunge anche casi concreti. Tra i vari esempi, spiccano quelli alle lettere B e D, cioè quel tipo di condotta che “è offensiva o comunque viola le regole fondamentali di condotta” o “getta discredito sullo sport del calcio, e in particolare sulla UEFA”. Le violazioni dei principi e delle regole sopra menzionati sono punite mediante misure disciplinari, conclude l’articolo 11. Allo stesso tempo però l’articolo 15 comma 6 del regolamento disciplinare dice che la “provocazione agli spettatori” costa una giornata di squalifica. Da dimostrare quindi c’è la natura provocatoria del gesto e se questo fosse rivolto agli spettatori.
I precedenti
C’è un precedente illustre che riguarda un’altra stella del calcio e curiosamente sempre l’Atletico Madrid. Si tratta di Cristiano Ronaldo, che nel marzo 2019 con la maglia della Juventus fu protagonista di un’esultanza controversa nei confronti dei colchoneros dopo la rimonta in Champions League a Torino. Un’esultanza simile a quella dello stesso Cholo Simeone al Wanda Metropolitano nella partita di andata. Il tecnico spiegò la sua esultanza ai microfoni di Sky: “Nessuna mancanza di rispetto, era per dire ai nostri tifosi che abbiamo huevos, non un gesto bellissimo e chiedo scusa alla Juventus”. La Uefa aprì un’indagine su entrambi. Nessuna squalifica, solo una multa: 20.000 euro a testa. Un epilogo credibile anche per questa nuova vicenda tutta madrilena.