Non è tardata ad arrivare la risposta del Valencia, che attraverso un comunicato ha risposto alle accuse mosse da Ezequiel Garay. Il difensore argentino aveva infatti accusato il club spagnolo di aver dato vita ad una campagna diffamatoria nei suoi confronti. Di seguito la nota con la quale la società iberica ha replicato:
“Il club è rammaricato ed esprime la sua sorpresa per queste parole, sottolineando che la società ha sempre cercato di evitare di entrare in polemiche pubbliche con i suoi calciatori, che sono una parte fondamentale della società stessa. Al contrario, il club ha sempre dimostrato loro il suo costante sostegno. Come indica anche il giocatore, la trattativa per il rinnovo del suo contratto è iniziata a luglio 2019 e lui ha rifiutato da quel momento svariate proposte che avrebbero migliorato il suo attuale contratto: una decisione totalmente lecita e rispettabile. Rispetto alla sua inclusione nell’ERTE – la cassa integrazione spagnola -, l’unica ragione per cui il club è stato obbligato a farlo è che il giocatore è l’unico calciatore che ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo globale raggiunto con tutta la prima squadra e dello staff tecnico per ridurre l’ingaggio con l’obiettivo comune di aiutare il club e i dipendenti in questo momento di emergenza e di difficoltà economica a causa del Coronavirus. Questa circostanza è stata ignorata dal club proprio al fine di evitare controversie pubbliche a riguardo“.