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Galatasaray-Fenerbahce, Lucas Torreira e Josè Mourinho - Foto
Era la partita più attesa, ma anche la più temuta: migliaia di agenti di polizia schierati a presidio dello stadio, un arbitro straniero (Vincic) per scacciare ogni sospetto e allontanare ogni polemica. Galatasaray-Fenerbahce è finita senza reti e senza espulsioni, con un carico di emozioni inferiore alle aspettative, e con un gol annullato agli ospiti. Alla fine, però, le tensioni (mai così alte negli ultimi anni) tra le prime due della classe della Super Lig turca sono esplose nel post gara. “Dopo la partita sono andato nella stanza dell’arbitro e gli ho detto ‘Grazie per essere venuto qui e per aver arbitrato questa grande partita’ – ha detto Mourinho, tecnico del Fenerbahce, che ha sei punti in meno del Galatasaray capolista -. Era presente anche il quarto uomo, mi sono girato verso di lui e gli ho detto ‘se questa partita fosse stata arbitrata da un arbitro turco, sarebbe stato un disastro'”. Sempre nel post gara, Mourinho ha aggiunto: “Gli avversari volevano che fosse mostrato un cartellino giallo al nostro giocatore diciottenne (Akcicek ndr) dopo venti secondi. Sono molto forti in strategie subdole come questa. Se fosse stato un arbitro turco, Yusuf avrebbe ricevuto un cartellino giallo. Nella situazione che ho menzionato, tutti nella panchina avversaria stavano saltando come scimmie. Se fosse stato un arbitro turco, avrebbe mostrato immediatamente il cartellino e avrei dovuto far uscire il giocatore dopo un minuto. La prestazione dell’arbitro è stata di prima classe. È stata una partita molto competitiva, forse non una bella partita in termini calcistici, ma c’è stata una buona competizione”.
Parole che hanno fatto infuriare il Galatasaray, che ha pubblicato una nota con la quale annuncia l’avvio di un’azione legale contro lo Special One. “Il direttore tecnico del Fenerbahçe, José Mourinho, che da quando ha iniziato a lavorare in Turchia ha regolarmente utilizzato parole denigratorie nei confronti del popolo turco, ha ora aggiunto una retorica disumana alle sue dichiarazioni immorali. Desideriamo informarvi che presenteremo una denuncia alla procura in merito alle dichiarazioni razziste di José Mourinho e che presenteremo inoltre una denuncia alla UEFA e alla FIFA. Inoltre, osserveremo attentamente la posizione adottata dal Fenerbahçe – un’istituzione che dichiara di sostenere “valori morali esemplari” – in risposta alla condotta riprovevole mostrata dal suo manager”. Non è chiaro quale sia la frase di Mourinho nel mirino del Galatasaray, che ha anche aggiunto la grafica e l’hashtag #SayNoToRacism (repostata su Instagram da Victor Osimhen). Va sottolineato che nel corso della sua carriera Josè Mourinho ha sempre combattuto episodi di razzismo: nell’aprile 2023, dopo i cori razzisti rivolti dalla Curva Sud della Roma all’indirizzo di Dejan Stankovic, il tecnico portoghese si rivolse ai suoi tifosi intimando loro di smetterla. “Odio il razzismo nella società e nel calcio, mi delude il fatto che certe cose possano ancora avvenire”, disse invece nel 2019 dopo alcuni cori razzisti rivolti dagli spalti all’indirizzo di Rudiger durante Tottenham-Chelsea.