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Guerra aperta tra Olympiakos e PAOK: il proprietario del club del Pireo, Evangelos Marinakis, ha attaccato i due uomini più forti del club di Salonicco, Ivan Savvidis e il vice Makis Gagatsis, sul futuro del calcio greco, in fattispecie sulla ripresa del campionato e l’eventuale disputa dei playoffs. Le parole di Marinakis sono state durissime: “Il più delle volte, Savvidis non è presente alle riunioni, è russo, è in Russia. Lo si può contattare solo per telefono o via Skype. Gagatsis fa tutto il lavoro sporco. Il PAOK e il suo proprietario non devono screditare il calcio greco all’estero, perché il suo unico ambasciatore è l’Olympiakos. Ciò che Savvidis ha fatto con gli investimenti è offuscare la storia del calcio greco. Noi dell’Olympiakos, presidente o qualsiasi altro elemento, non entriamo con le pistole sul campo”, un chiaro riferimento all’episodio interpretato da Ivan Savvidis che, l’11 marzo 2018 in una partita tra PAOK ed AEK, decisiva per il titolo, ha invaso il campo armato di pistola per mettere pressione sull’arbitro. Quest’ultimo, dopo aver convalidato il gol del centrale del PAOK, Fernando Varela (sarebbe stata la rete dell’1-0) e consultato l’assistente, è tornato sulla decisione e ha annullato il gol. Per questo Ivan Savvidis sconta ancora il divieto triennale di entrare negli stadi.
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“Giocheremo come vuole la UEFA. Anche se il PAOK sta cercando, in ogni modo, di non seguire le regole. Non siamo stati condannati con tre decisioni. Non abbiamo nemmeno comprato lo Xanthi”, ha affermato Marinakis, riferendosi a Ivan Savvidis, proprietario sia del PAOK che dello Xanthi, un’altra squadra di Superliga greca: entrambi i club sono stati sanzionati con la perdita di sette punti, ma Olympiakos ha già presentato un denuncia al Sports Arbitration Court (TAS), chiedendo la divisione dei due emblemi.
La risposta di Makis Gagatsis, presente alla riunione, è stata immediata: “Marinakis è arrabbiato con il Comitato Etico, ma il suo fastidio non giustifica il riferimento alle attività di Savvidis, che recentemente ha investito oltre 200 milioni in tempi di crisi. Le vere macchie sono i risultati premeditati”, ha attaccato il dirigente del PAOK, riferendosi alla partita tra Olympiakos e Atromitos (uno dei giochi indagati sulla portata della corruzione nel calcio greco), il 4 febbraio 2015, che la squadra ha poi guidato da Vítor Pereira ha vinto 2-1. Ma si suppone che Sá Pinto (uno dei 28 imputati), alla guida dell’Atromitos, sia stato indotto a non usare alcuni dei migliori giocatori, incluso Katsouranis. Il responsabile dell’indagine, Panagiotas Spanos, ha suggerito che l’Olympiakos e l’Atromitos dovrebbero essere puniti con la retrocessione. Schermaglie da entrambe le parti, ma all’incontro sul futuro del campionato greco, la maggior parte dei club era favorevole al riavvio del campionato. Il presidente della Superliga Minos Lysandrou afferma che “il campionato non può iniziare dopo il 14 giugno”. il verdetto finale spetta ora al governo.
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