Ex difensore del Barcellona, campione del mondo e d’Europa, ma anche imprenditore di successo con la sua Kings League, una competizione di calcio a 7 che coinvolge streamer e altri vip. Gerard Pique ora spiega le ragioni che lo hanno spinto a fondare una lega che in Spagna sta raccogliendo sempre più successo: “Uno dei motivi? Ho visto i miei figli guardare una partita di calcio e dopo dieci minuti erano sui loro telefoni e tablet e guardavano altre cose allo stesso tempo”, rivela in un’intervista al Times. Pique ipotizza cambiamenti radicali per il calcio che “è intrattenimento, quindi non è solo in competizione con gli altri sport. Fa concorrenza a Netflix, Amazon, YouTube, TikTok. E il calcio per 90 minuti non è così emozionante”. Pique guarda le partite per novanta minuti? “Non proprio – rivela -. Ho visto Barça-Napoli, ad esempio, una partita importante in Champions League, ma la 25esima partita di campionato? Un po’ del Barça, quando posso, ma non 90 minuti. Forse 30 o 40 minuti. È una tendenza, sta accadendo. È inarrestabile e devi adattarti”. E un calcio senza pareggi? “Perché no – dice l’ex giocatore – Nel baseball e nel basket non ci sono pareggi. Vai a una partita e finisce con un pareggio e la domanda è: ‘Chi ha vinto?’. Secondo Pique “una partita di 90 minuti che può finire 0-0 è difficile da comprendere per la nuova generazione”.