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“Sappiamo tutti che è un giocatore di prim’ordine. È capace di vincere una partita da solo, tirare fuori un gol dal nulla e inventare un ultimo passaggio, ma quando lo vedo adesso ho sempre la sensazione che stia giocando la prima partita dopo un infortunio”. Chris Coleman, ex ct del Galles fino al 2017, affronta in questo modo le difficoltà che sta vivendo quello che è il giocatore più rappresentativo della nazionale gallese, vale a dire Gareth Bale, che però da alcuni anni è ormai l’ombra di se stesso, in particolare in questa stagione nella quale ha trovato difficoltà inaspettate nel suo ritorno al Tottenham: “Ovviamente ci aspettavamo tutti che fosse in forma a questo punto, ma è chiaro che non lo è. Non so se è una questione di fiducia, bisogna pensare che la Premier è molto più dura della Liga. L’intensità, la fisicità. Comunque non è ancora finita: devi dargli tre o quattro partite per vedere qualcosa di diverso. Non so cosa gli sia successo al Tottenham ma ha 31 anni, è troppo presto per dire che è finito. Ho anche sentito dire che è felice di essere in panchina e… il Bale che conosco non ne sarebbe mai felice. È un ragazzo molto serio che ama il calcio, sono sicuro che vorrebbe passare dei bei momenti ma può darsi che non stia bene fisicamente o che abbia una mancanza di fiducia”.
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