Mentre altrove in Europa le regole cominciano ad evolversi (Inghilterra, Germania, Paesi Bassi), la Federcalcio francese mantiene il divieto di interrompere il digiuno durante le partite. “Un tempo per fare sport, un tempo per praticare la propria religione.” Così l’anno scorso, il capo della Commissione federale degli arbitri Éric Borghini, ha riassunto la linea guida della FFF riguardo al rispetto dei principi di laicità e nemmeno adesso sembrano esserci aperture verso a queste pause richieste a gran voce dagli atleti e addetti ai lavori di fede musulmana.
Non sembra quindi esserci la volontà di trovare un compromesso, nemmeno ispirandosi ai vicini inglesi che hanno introdotto nei loro regolamenti un break che autorizza i fedeli musulmani a rompere il digiuno durante le partite amatoriali e professionistiche, attraverso una pausa che consentisse loro di idratarsi a casa all’ora del tramonto, includendo anche i praticanti della fede cattolica, dando loro la medesima possibilità . Né Borghini, né il presidente della Federazione francese Philippe Diallo, hanno scelto di ricordarlo ufficialmente ai presidenti di distretto, lega e arbitri, ma l’idea sembra rimanere la stessa la stessa.