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Il primo atto della finale di Copa Libertadores 2018 alla Bombonera termina in parità: il Boca Juniors scappa via per due volte e per due volte viene ripreso dal River Plate. Ad Abila risponde Pratto, a Benedetto risponde ancora Pratto provocando l’autorete di Izquierdos. Termina 2-2 tra Xeneizes e Millionarios, si deciderà tutto tra quattordici giorni al Monumental. Appuntamento sempre a Buenos Aires, soltanto qualche chilometro più a nord.
PRIMO TEMPO – Prima frazione scoppiettante alla Bombonera. Il River parte meglio, collezionando occasioni in serie: Agustin Rossi si supera abbassando la saracinesca prima su Martinez poi su Borre, nel mezzo una zuccata di Martin Quarta a lato di un soffio. Il Boca risponde soprattutto dalle corsie, ma Pavon sente tirare il flessore ed è costretto ad alzare bandiera bianca. È un segno del destino: al suo posto entra El Pipa Dario Benedetto. Prime scintille al minuto 23, quando Barrios e Casco si spintonano dopo un duro intervento del difensore Millionario: parapiglia sfiorato, abile il direttore di gara Vargas a sedare gli animi. Il River finora è stato il più pericoloso, ma al primo vero affondo è il Boca a passare in vantaggio: sfondamento sulla sinistra di Abila che col sinistro ci prova due volte, Armani prima si oppone e poi si lascia infilare sul suo palo dalla botta dell’esterno Xeneize. Vantaggio Boca al minuto 34, esplode di gioia la Bombonera. Nel Superclásico però le emozioni sono sempre dietro l’angolo: passano meno di due minuti ed il River trova il clamoroso pareggio. Martinez verticalizza per Pratto, che disegna un diagonale perfetto diretto al palo più lontano. La Bombonera passa dall’estasi al silenzio tombale nel giro di centoventi secondo, al minuto 36 è 1-1 tra Boca e River. Il gol porta nuova linfa vitale a los Millionarios: pericolosi ancora una volta sia Martinez, che conclude al volo sul piedone di Rossi, sia Borre, che si perde sul più bello a tu per tu con l’estremo difensore xeneize. Nel momento più duro però, ancora una volta, il Boca mette la freccia: punizione dai quaranta metri al primo minuto di recupero, in area del River spiove un pallone in verticale che Benedetto deve soltanto prolungare alle spalle di Armani: già, proprio El Pipa, l’uomo del destino, la scelta di Schelotto per rimpiazzare l’infortunato Pavon. Storie da Superclásico. Benedetto approfitta del marco-errore della difesa ospite e regala il nuovo vantaggio ai tifosi xeneizes prima dell’intervallo.
SECONDO TEMPO – Chi di calcio di punizione ferisce, di calcio di punizione perisce. Altra storia da Superclásico. Il River Plate calcia lungo da palla inattiva, Pratto ostacola Izquierdos che è sfortunato e devia nella propria porta. Autorete del centrale xeneize al minuto 61:tra Boca Juniors e River Plate è 2-2. La finale di andata di Buenos Aires regala spettacolo. Da qui in poi i ritmi si abbassano, le due squadre respirano dopo un’ora di gioco a ritmi elevatissimi. Entrambi i tecnici utilizzano tutti e tre i cambi, segno di una partita usurante, nervosa, fisica, stremante. L’ingresso di Carlitos Tevez è quello più pesante, perché l’ex Juve riesce a caricarsi il Boca sulle spalle ed a creare un paio di situazioni insidiose dalle parti di Armani, come accade al minuto numero 90. L’Apache spacca in due la retroguardia del River ed apparecchia a centro area per il piattone dell’accorrente Bendetto, ma El Pipa chiude troppo il destro e calcia addosso ad Armani, rapido nel tuffarsi a terra e nel chiudere lo specchio al centravanti di Schelotto. Occasionissima gettata alle ortiche da Benedetto, che spreca la chance di diventare un vero e proprio eroe dalle parti della Bombonera. Boca-River finisce 2-2, ma i tifosi xeneize avranno il fotogramma dell’ultima azione davanti agli occhi almeno fino al fischio d’inizio del match del Monumental che andrà in scena tra due settimane. Il derby di ritorno, infatti, sarà a questo punto decisivo per l’assegnazione della Copa Libertadores 2018, ma non solo: sarà il crocevia tra la gloria eterna e la macchia indelebile, tra l’esaltazione e l’umiliazione, tra la vita e la morte all’interno di Buenos Aires.