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Un’infanzia molto difficile, tra favelas e droga. A raccontarlo è Richarlison, il giocatore dell’Everton che non a caso in patria si è guadagnato il soprannome di “Bandito” per il suo temperamento in campo. Un carattere forgiato in gioventù, come spiega il diretto interessato: “Sono nato in una città del nord dello stato di EspÃrito Santo, nel sudest del Brasile. La mia infanzia è stata povera, mio padre si dava un gran da fare e anche io ho fatto alcuni lavoretti. Ho anche raccolto il caffè.”
Un episodio in particolare ha segnato il Richarlison bambino: “Un giorno tornando da scuola mi sono trovato una pistola puntata da un narcotrafficante, che pensava che gli stessi rubando il lavoro di spaccio. Io gli ho spiegato che stavo andando ad allenarmi e che non mi drogavo e alla fine mi ha lasciato andare. Il calcio mi ha salvato la vita, tanti amici di infanzia non hanno avuto questa fortuna e alcuni sono anche morti.”
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