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“Ci sono sicuramente giocatori che beneficiano molto quando gli spettatori sono allo stadio. E ci sono colleghi che si allenano perfettamente per un’intera settimana, ma poi quando arrivano in uno stadio pieno di gente diventano insicuri“. Lo spavento di un boato di disapprovazione o dei fischi, senza il pubblico sparisce anche questo. Emre Can, ex giocatore della Juventus ora in forza al Borussia Dortmund, parla così dei pro e dei contro di giocare una partita di campionato a porte chiuse. “Fa male giocare senza pubblico, ma dal punto di vista del gioco non cambia molto – ha spiegato il centrocampista che poi parla della crisi sanitaria -. Quale settore professionale ha donato di più nella crisi? E quando vedo che il Borussia da solo ha supportato finanziariamente più di 30 progetti… Per favore, non fraintendetemi: nessuno vuole applausi. Dovrebbe essere tutto così“. E ancora: “Quello che voglio dire però è che tutte le discussioni sul calcio riguardano sempre il nostro stipendio. ‘Uno guadagna così tanto, l’altro così…’. Ma cosa abbiamo fatto di sbagliato? La stragrande maggioranza di noi osserva le regole come qualsiasi altro cittadino. I calciatori hanno donato molti milioni, alcuni vogliono aiutare, fare del bene, anche se non ne parliamo sempre. Ma non ci possiamo fare nulla“.
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