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L’attaccante del Jiangsu Suning, Eder, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, ha parlato della situazione legata alla pandemia di Covid-19 in Cina e di come sia stata superata nel giro di pochi mesi: “Il Coronavirus ci ha sottoposto a sacrifici particolari. Io ad esempio, ho lasciato la famiglia in Brasile anche perché eravamo obbligati come giocatori a rimanere segregati in una stanza singola. Solo ad una certa ora potevamo incontrare anche altri giocatori”.
“L’organizzazione, in compenso, è stata perfetta: eravamo protetti al massimo per evitare contagi. In Cina ora la gente gira liberamente per strada senza mascherine. Però non abbiamo potuto festeggiare con i tifosi, era vietato. In compenso i play off li abbiamo disputati in stadi pieni”, ha concluso l’ex giocatore dell’Inter.
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