Flavio Donizete, calciatore brasiliano campione del mondo nel 2005 con il San Paolo, ha parlato a Globoesporte della decadenza, umana e non solo, della sua vita. Un viaggio che l’ha portato a perdere tutto, compreso il simbolo di ciò che aveva ottenuto in campo, ovvero la medaglia del mondiale del club, vinto dalla sua squadra contro il Liverpool di Benitez. Ecco le sue parole: “L’ho venduta per comprarmi la droga, per 7000 reais. E quando l’ho venduta, ho sprecato tutto il ricavato in cocaina. La prima consegna è stata di 1000 reais, l’ho finita in due giorni. Più soldi avevo, più droga cercavo. Una volta che sono diventato dipendente dalla cocaina, ho perso tutto il resto. All’inizio la assumevo con moderazione, ma quando è diventata la cosa più importante della mia vita, ho cominciato a perdere tutto il resto. Ogni risparmio era usato per la droga, non mi permettevo di rimanere senza. Mattina, pomeriggio e sera, dovevo sempre prenderla. E ho cominciato a perdere tutti i soldi che avevo. Ho perso tutto, tranne mia moglie, le mie figlie e la mia famiglia, che sono ancora con me nonostante tutto. Alcool? Gli amici mi dicevano ‘sniffa’, io sniffavo e in quel momento gli effetti dell’alcol svanivano. Ogni giorno uscivo e pensavo ‘posso bere quanto voglio, perché quando mi faccio di cocaina l’effetto sparisce subito. E quindi andavo a cercare entrambe le cose. Non ero mai a casa, ero sempre a una festa e a bere. Ci sono stati momenti in cui ho preso cocaina ogni singolo giorno. Ma l’alcol mi ha fatto prendere peso, mi sono infortunato al ginocchio e non potevo correre. E poi c’era la cocaina. Quindi mi sono detto ‘ok, basta’, e ho smesso di giocare”.
Il finale, è però, per quanto possibile, positivo. Oggi Donizete si è finalmente disintossicato e, a 38 anni fa il giardiniere. Grazie all’intervento del quotidiano Record, ha adesso recuperato anche la sua preziosa medaglia. Ma gli errori del passato, faticano a rimuginarsi: “Il mio rimpianto maggiore è aver provato la cocaina. Mi ha distrutto”.