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Il Barcellona strapazza il Real Madrid con una manita e si prende il Clásico numero 177. Nella prima supersfida senza Messi e Ronaldo – la prima volta dopo 11 anni – la scena se la prende Luis Suarez, che con una strepitosa tripletta (30′, 75′ e 83′) trascina i suoi e condanna Lopetegui all’esonero. Le altre reti dei padroni di casa portano le firme di Coutinho (13′) e Vidal (87′), per il Real è inutile la rete del momentaneo 2-1 di Marcelo (50′).
PRIMO TEMPO – Il Barcellona parte subito forte ed impone il proprio gioco in ampiezza sin dai primi minuti. Nonostante ciò il primo squillo del match è del Madrid: Bale riparte e pesca Benzema in area, il cui mancino termina alto. Il Real del primo tempo è tutto qui. Il Barcellona non si impaurisce, mette a giro il Real Madrid e trova la rete del vantaggio. Dopo un tiki taka estenuante (30 passaggi) Rakitic pesca Alba in profondità, che arriva sul fondo e scarica per l’accorrente Coutinho: sinistro piazzato e 1-0 Barcellona. Vantaggio in puro stile barcelonista, il Real accusa il colpo ed i catalani possono condurre le danze: il Madrid è completamente in balia del ritmo blaugrana, dopo venti minuti di gara frustanti per i calciatori in maglia blanca. Arthur ci prova da fuori dopo un brutto pallone perso da un Real in bambola, attento Courtois a smanacciare. I blancos si affacciano soltanto due volte oltre la propria metà campo, con due tiri della disperazione di Bale prima e Ramos poi: una sorta di dichiarazione di impotenza, prima della debaclé alla mezz’ora di gioco. Sull’ennesimo pallone di Jordi Alba proveniente dalla sinistra, Varane atterra Suarez ed il direttore di gara, dopo il primo storico intervento del VAR nel Clásico, decreta la massima punizione ai danni del Madrid. Dal dischetto lo stesso Suarez non lascia scampo a Courtois e firma la rete del doppio vantaggio. Primo tempo da incubo per Lopetegui, vittima numero uno della tempesta blaugrana e capitano di una barca che fa acqua da tutte le parti.
SECONDO TEMPO – Il tecnico blanco allora si gioca il tutto e per tutto: dentro Vazquez al posto di Varane per dare più spunta sulla corsia, mentre Isco si sposta alle spalle della coppia Bale-Benzema. I cambi sembrano pagare: il Real confeziona la prima vera azione del suo pomeriggio, Marcelo si fa trovare pronto all’altezza del secondo palo ed accorcia le distanze. Il Real adesso ci crede, risale il campo ed il Barcellona trema. In questi venti minuti, gli unici nei quali il Real sia sceso in campo, si inserisce la sliding door della partita: imbucata per Modric, che calcia di prima e coglie il palo interno. Real a centimetri dal clamoroso 2-2, risultato che non raggiungerà mai. Da qui in poi infatti si riassiste allo stesso copione del primo tempo: Valverde alza Roberto, il Barcellona si sveglia e torna a macinare gioco. Prima Suarez pareggia il conto dei legni con un gran colpo di tacco, poi firma la rete del 3-1 con una frustata di testa all’angolino. Qui il Real capisce di non essere all’altezza, qui il Real si arrende e per il Barcellona diventa tutto semplicissimo: Suarez, poco più tardi, firma la tripletta personale imbucando con un delizioso tocco sotto un brutto pallone perso da un Ramos irriconoscibile. Nel finale c’è gloria anche per Vidal, che di testa e senza nessuna marcatura trova la prima gioia in maglia blaugrana. Barcellona-Real Madrid termina con un sonoro 5-1: i ragazzi di Valverde volano in vetta alla classifica, i ragazzi di Lopetegui da domani avranno un nuovo allenatore.