Calcio estero

Cristiano Ronaldo: “L’Europeo? La rivincita per il 2004. E quelle tre bionde nel letto…”

Cristiano Ronaldo - Foto Nazionale Calcio CC BY 2.0

Dormo sempre bene e nei miei sogni non c’è il calcio. Quando mi sono svegliato la mattina della finale c’erano tre bionde nel mio letto“. A parlare non è uno qualsiasi bensì Cristiano Ronaldo, fresco campione d’Europa sia con la maglia del Real Madrid che con quella della sua Nazionale, il Portogallo che si è laureata campione in finale contro la Francia. E proprio a riguardo della finale, CR7 aggiunge: “Ero consapevole che era un giorno speciale, che ci giocavamo la finale degli Europei contro la Francia in Francia.
Eppure ho dormito otto ore senza farmi prendere dall’ansia e quando sono andato a fare colazione con i miei compagni mi sono reso conto che l’ambiente era molto positivo. Prima della finale ho parlato molto con la mia famiglia, cercavo di rilassarmi. Come capitano e senatore del gruppo era quello che dovevo fare e che dovevo trasmettere ai miei compagni, la consapevolezza di potercela fare ed ero convinto che la chiave giusta era la serenità nell’approccio alla partita, ovviamente non una come tutte le altre, ma veramente speciale“.

Eppure una finale il portoghese l’aveva giocata seppur con esito diverso. “Ne avevo giocata una quando avevo 18 anni nel 2004 contro la Grecia, non dimentico nulla di quel giorno, ma sapevo che avrei avuto una seconda opportunità – ha detto – Nel 2004 pensavo soprattutto a divertirmi, a vivere il momento, in questa sentivo di avere più responsabilità, che tutti puntavano su di me e che sarebbe stata la mia ultima occasione per me e per tutta una generazione“.

Umiltà e determinazione, questi gli ingredienti del Portogallo per battere la Nazionale padrone di casa allo Stade De France secondo il tre volte Pallone d’Oro che a riguardo afferma: “Quando abbiamo iniziato il riscaldamento in campo ho sentito i francesi un po’ troppo
rilassati, li vedevo sorridere molto, davano l’idea di avere grande sicurezza e io ho usato tutte queste cose per motivare i miei compagni. Avevo molta fiducia in Fernando Santos, ci aveva detto che la Francia ci avrebbe attaccato 50 volte, che avremmo dovuto difenderci, ma che avremmo avuto l’occasione giusta per fare gol“. E infine un aneddoto sul rivale Griezmann battuto sia in Champions League che all’Europeo: “Ero in vacanza a Miami dove ho incontrato Antoine che stava cenando con la sua fidanzata in un ristorante, si è avvicinato e sorridendo mi ha detto ‘Cristiano, ti odio“.

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