Il Mondiale per club 2025, ultima novità della Fifa, prenderà il via il prossimo giugno, vedrà la partecipazione di 32 squadre provenienti dalle varie federazioni continentali mondiali, e si terrà ogni quattro anni. Ora però è tempo di pensare alla Coppa Intercontinentale, ovvero il vecchio Mondiale per club, che vedrà il Real Madrid impegnato alla ricerca dell’ennesimo titolo, che sarebbe il sesto della sua storia (già con cinque è record assoluto). Avversari dei madrileni saranno i messicani del Pachuca, nella sfida in programma domani, mercoledì 18 dicembre alle ore 18.00 italiane in Qatar. Inutile dire, come spesso accade in questa competizioni, che la formazione europea parte nettamente con i favori del pronostico. L’ultima vittoria di una squadra al di fuori del Vecchio Continente risale addirittura al 2012, quando il Corinthians superò 1-0 il Chelsea nella finale disputata in Giappone.
Il percorso delle due squadre nella Coppa Intercontinentale
Le Merengues hanno ottenuto di diritto la qualificazione diretta alla finalissima, come stabilisce il regolamento della competizione. La vincitrice della Champions League infatti attende in finale da una parte del tabellone, mentre dall’altro lato si sfidano le vincitrici delle altre cinque coppe continentali, a partire dagli ottavi di finale, dove l’unico è stato quello tra Auckland City e Al-Ain (Oceania contro Asia). Questi ultimi hanno poi incontrato i campioni africani dell’Al Ahly, che grazie alla vittoria per 3-0 si sono qualificati in semifinale. Il Pachuca invece è partito dai quarti di finale, arrivando fino all’atto conclusivo grazie alle vittorie su Botafogo (netto 3-0) e sugli egiziani dell’Al Ahly ai rigori per 6-5 dopo lo 0-0 dopo i 120′ minuti di gioco tra tempi regolamentari e supplementari.
Il Pachuca può vantare in rosa diverse vecchie conoscenze del calcio europeo, su cui spicca tra tutti il capitano Salomon Rondon: il veterano venezuelano, 35 anni, ha militato a lungo in Premier League tra West Bromwich e Newcastle, e prima ancora in Russia (Rubin Kazan e Zenit, con cui ha disputato anche la Champions League) e Spagna al Malaga. Oltre a Rondon ci sono anche Oussama Idrissi, 28enne esterno marocchino ex Az Alkmaar e Siviglia, e poi due ex Liga come il difensore Gustavo Cabral, al Celta Vigo dal 2012 al 2019, e l’attaccante Borja Baston, cresciuto nell’Atletico Madrid e autore di 18 gol con l’Eibar nel 2015/16 prima di volare in Premier allo Swansea.
Ancelotti può scrivere la storia
Premiato alla vigilia a Doha come miglior allenatore nel trofeo “The best” della Fifa, Carlo Ancelotti è pronto a guidare il Real Madrid alla finale di Coppa Intercontinentale. Un successo gli permetterebbe di mettere in bacheca il secondo titolo stagionale, dopo la Supercoppa europea, e il suo quindicesimo sulla panchina del Real: diventerebbe in questo modo l’allenatore di maggior successo della storia dei Blancos. Queste le sue parole in conferenza stampa: “Sarebbe la conferma di aver fatto un buon lavoro, credo di averlo fatto finora ma voglio continuare. È un onore essere paragonato a Miguel Munoz (il tecnico madrileno più vincente fino a questo momento) e agli altri allenatori che hanno avuto la fortuna di guidare il Real“.
Ancelotti ha poi aggiunto: “Oggi stiamo meglio di un mese fa. Ed è una partita unica, un’occasione unica. Siamo molto fiduciosi ed emozionati, vogliamo portare la vecchia Coppa Intercontinentale a Madrid. Il Pachuca è una rivale che merita il nostro rispetto, abbiamo visto la partita che hanno vinto col Botafogo e la semifinale contro l’Al Ahly. Ha giocatori che conosciamo, come Rondon, e bravi giovani. Sarà una sfida divertente e poi una finale è sempre speciale, ma ho fiducia nella squadra“. Dovrebbe essere della partita anche Kylian Mbappé: “Ieri si è allenato bene – ha dichiarato il tecnico di Parma -, aveva buone sensazioni. Ha fatto uno sprint ed è andato tutto bene. Se starà bene, parlando con i medici, giocherà. Se c’è un minimo rischio ovviamente no“.