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Al Camp Nou una certezza sola accompagnerà le squadre dal tunnel degli spogliatoi fino al campo: chi sbaglia, inaugura la crisi. Barcellona e Real Madrid si preparano per una sfida stellare, ma che vede entrambe fuori dalle prime due posizioni, al momento occupate dalla Real Sociedad e dall’Atletico Madrid. Ma il Clasico è pur sempre il Clasico, e non sarà mai una partita come le altre. Sicuramente non per gli allenatori che dalla vittoria nella sfida più attesa possono trovare svolte, certezze o passi indietro spesso definitivi. Può essere il caso di Ronald Koeman e Carlo Ancelotti che si presentano a questa sfida non con la massima serenità, nonostante un turno di Champions League che ha sorriso ad entrambi: successo di misura per i catalani – 1-0 sulla Dinamo Kiev – e un netto 5-0 sul campo dello Shakhtar Donetsk di Roberto De Zerbi per i blancos.
Ma non basta. Quantomeno aiuta. Il Barcellona è di fronte ad un bivio: se vince scavalca il Real Madrid e apre la crisi dei blancos. Se cade, vanificherebbe quanto di buono fatto vedere col Valencia, sprofonderebbe in classifica e vedrebbe nuovamente in discussione un Koeman che non può davvero permettersi di mancare l’appuntamento con la vittoria. Il Barca non ha vinto nessuno degli ultimi quattro confronti col Real (tre sconfitte e un pareggio); Koeman invece potrebbe diventare il secondo allenatore a perdere i primi tre match col Real.
Ma anche i blancos hanno a che fare col peso della storia. Il Real non perde due partite consecutive dalla stagione 2018-19 e la sconfitta contro l’Espanyol potrebbe aver lasciato un segno in campionato. Una vittoria invece garantirebbe la quarta vittoria nel Clasico, come mai accaduto dal 1965. Occhi puntati su Karim Benzema, che contro il Barcellona è già andato in doppia cifra. Per la storia ci si affida all’uomo della storia.
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