Calcio estero

Chelsea, Tuchel furioso: “Basta domande sulla guerra, siamo concentrati sul calcio”

Thomas Tuchel (Foto Schnederpelz CC BY-SA 3.0)

“Per me come allenatore non cambia molto nell’attività quotidiana. Parlo ogni giorno con Petr Cech e Marina Granovskaia che restano i responsabili del club. Il ruolo di Abramovich un problema per noi? Non conosco bene la situazione, non tocca a me rispondere, ma è chiaro che ci sono cose molto più importanti rispetto al calcio, però non è mio compito commentare le vicende che riguardano Abramovich anche perché non ne sappiamo abbastanza”. Inizia così la conferenza stampa di Thomas Tuchel alla vigilia del match contro il Luton per un Chelsea scosso dall’addio – momentaneo – dell’oligarca Roman Abramovich dopo la guerra tra Russia e Ucraina.

Poi, però, all’ennesima domanda extra-calcio, il tecnico tedesco sbotta: “La guerra è orribile e non ci può essere nessun’altra opinione al riguardo. Basta con queste domande, non sono un politico, non ho mai vissuto la guerra e per questo sono un privilegiato, vengo qui a parlare con voi in pace, faccio del mio meglio ma basta con queste domande. Noi distratti? Ma perché dovremmo esserlo più di te che stai lavorando. Ci sono molte cose più importanti del calcio, ovvio che il pensiero sia lì e che siamo molto preoccupati, ma cerchiamo comunque di venire al lavoro e concentrarci su quello che dobbiamo fare. Che messaggio mando ai tifosi? Dico solo che noi cerchiamo di rimanere calmi nel mezzo di una tempesta e del grande rumore che c’è intorno a noi, sono cose che non possiamo controllare. Possiamo concentrarci sul nostro lavoro, abbiamo il diritto di farlo”.

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