Calcio estero

Chelsea, Drogba ricorda la Champions League vinta nel 2012: “Devo tanto a Juan Mata”

Didier Drogba - Foto rayand - CC-BY-2.0

L’ex calciatore del Chelsea, Didier Drogba, ha voluto ricordare la cavalcata trionfale che portò i blues fino alla vittoria della Champions League nel 2012. L’ivoriano, protagonista assoluto, ha affidato i suoi pensieri a Twitter, ripercorrendo quella stagione da sogno che ebbe anche un’impronta italiana dato che un panchina c’era Roberto Di Matteo. Di seguito il lungo tweet di Drogba:

Scommetto che oggi avete visto tutti i video della finale di Champions League del 2012, quindi volevo raccontarvi cosa successe nei mesi precedenti. Villas-Boas era stato esonerato e noi giocatori ci riunimmo nello spogliatoio, riconoscendo di essere in parte responsabili del suo addio” esordisce l’ivoriano “Presero la parola il capitano, John Terry, Frank Lampard, Petr Cech e gli altri senatori. Avevamo deciso di dare tutto per quella competizione, nonostante la sconfitta per 3-1 contro il Napoli nella gara d’andata. Inseguivamo la Champions da otto anni ed eravamo riusciti solo a raggiungere il secondo posto. Tutti eravamo d’accordo nel mettere da parte il nostro ego e di aiutarci a vicenda per lo stesso obiettivo. Dopo quell’incontro ho chiesto al giovane Juan Mata, che aveva 23 anni all’epoca: ‘Per favore, Maestro, aiutami a vincere la Champions League’. Lui mi ha guardato e mi ha risposto: ‘Amico, tu sei pazzo. Sei Didier Drogba, sei tu che devi aiutare me a vincerla!’. Io gli dissi che ci provavo da otto anni e che ero convinto fosse lui l’uomo giusto per aiutarci a conquistare l’agognato trofeo, e che gli avrei anche fatto un regalo qualora ci fossimo riusciti. Questo accadde alla fine di febbraio. Tre mesi dopo, eravamo a Monaco, in finale, nel loro stadio, sommersi da un’onda rossa. Il Bayern riuscì a segnare a otto minuti dalla fine” prosegue Drogba “mi avviai verso il centrocampo per battere il calcio d’inizio per gli ultimi otto minuti. Ero molto scoraggiato, ma Mata disse: ‘Credici Didì, tu devi crederci‘. Io ero quasi in lacrime, e dopo aver guardato il tabellone con il minuto e il punteggio gli risposi: ‘Credere in cosa? E’ quasi finita, piangerò come ho già fatto pochi mesi fa quando ho perso la finale con la Costa d’Avorio‘. Ultimo minuto, ultimo calcio d’angolo, o meglio il nostro primo calcio d’angolo contro i diciotto battuti da loro. Indovinate chi si è incaricato della battuta? Juan Mata. Il resto è storia. La lezione è: crederci sempre! Buon ottavo compleanno a noi!“.

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