L’unica cosa certa è che la decisione della Commissione Disciplinare della Ligue 1, chiamata a giudicare sui disordini che hanno portato all’interruzione di Nizza-Marsiglia, farà giurisprudenza. E questo a prescindere dall’esito, difficile da pronosticare, dell’organo giudicante. La situazione è la seguente: al 76′, sull’1-0 per i padroni di casa, Payet va a battere un calcio d’angolo, e la Brigata Sud, il settore più caldo dei tifosi del Nizza, lancia verso il giocatore alcune bottigliette. Il calciatore resta a terra qualche istante e reagisce lanciando a sua volta l’oggetto verso il settore. I tifosi invadono il campo e aggrediscono i calciatori ospiti, le panchine fanno il loro ingresso in campo e scoppia una rissa violenta tra tifosi e tesserati biancoazzurri che a quel punto decidono di abbandonare il campo e di non rientrare nel momento in cui l’arbitro fa riprendere il gioco nel punto esatto dell’interruzione. Ora la Commissione Disciplinare sarà chiamata a mettere sul piatto della bilanca fatti e interessi contrapposti. Ed entrambe le squadre rischiano grosso.
Pablo Longoria, presidente dell’OM, ha chiarito la decisione di non rientrare: “Ci hanno chiesto di tornare in campo ma non l’abbiamo fatto per proteggere l’incolumità dei nostri giocatori che sono stati aggrediti. È inaccettabile. L’arbitro era d’accordo con noi, l’ha detto a Sampaoli”. Il Nizza rischia certamente la squalifica del campo per almeno 5 gare ma il Marsiglia, con la decisione di non rientrare, sarà con ogni probabilità sanzionata con la sconfitta a tavolino. Sarebbe una beffa, anche se le ferite riportate dai calciatori dell’OM saranno senz’altro un elemento da giocare per il Marsiglia (ma c’è un via libera del Prefetto per far giocare). Qualcuno ipotizza anche una ripresa della partita a campo neutro. Ma questa soluzione è oggettivamente la più improbabile. Possibile anche uno 0-3 a tavolino ad entrambe le squadre. Ma sul piano delle sanzioni pecuniarie e di squalifica dello stadio è il Nizza quella che rischia di più.