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I giocatori dell’Olympique Lione sono sotto choc dopo l’assalto a Marsiglia al loro bus da parte di tifosi ed il ferimento dell’allenatore Fabio Grosso. Il presidente del Lione Textor ha affermato che la decisione di rinviare il match non è da attribuire alla sua società :“Non ho chiesto io di annullare l’incontro. La Ligue 1 ci ha detto che avrebbero parlato loro con la squadra. I nostri giocatori, il nostro capitano, sono stati incredibili nello spogliatoio, volevano giocare, erano pronti a giocare. La decisione non è dipesa da noi, c’è arrivata quando eravamo fuori dallo stadio”. “Fabio Grosso è in stato di choc, non riusciva a parlare normalmente, aveva dei frammenti di vetro nel viso. Sono furioso, i nostri giocatori, il nostro allenatore, si erano preparati per questa serata i tifosi volevano vedere la partita. E’ inammissibile – ha concluso Textor – non è questo il calcio che vorremmo giocare”, dice a Prime Video, il presidente del Lione.
Successivamente, la Lega calcio francese e l’arbitro della partita, François Letexier, hanno contraddetto la versione di Textor, affermando che è stato il Lione a chiedere di non giocare la partita. “L’Olympique Lione – ha fatto sapere la Lega in un comunicato – ha comunicato la propria opposizione alla disputa della partita tenuto conto delle circostanze”. Il direttore di gara ha precisato che i dirigenti del Lione hanno “presentato certificati medici relativi a due persone dello staff ferite, che non potevano partecipare all’incontro. Hanno aggiunto che i giocatori erano in stato di shock e non potevano giocare. La posizione del Lione era quella di non disputare la partita”
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