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Calcio, Constantin licenzia i giocatori del Sion: “Non possono lavorare”

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Foto Josh Hallett - CC BY 2.0

Christian Constantin, presidente del club di Super League svizzera del Sion, ha deciso di eliminare i problemi economici societari licenziando diversi giocatori. Il blocco del campionato per l’emergenza coronavirus ha naturalmente ridotto quasi a zero le entrate della società svizzera e quindi, per “motivi validi” e “causa di forza maggiore“, il n.1 del Sion ha chiuso gli accordi finanziari. “Siamo ormai privati delle nostre entrate e, inoltre, ci è proibito offrire loro il lavoro e per loro è vietato svolgere la propria professione” è quanto ha dichiarato al Blick. A perdere il contratto, senza alcun preavviso e con effetto immediato, sono stati i calciatori: Pajtim Kasami, Alex Song, Ermir Lenjani, Xavier Kouassi, Seydou Doumbia, Mickaël Facchinetti, Christian Zock e Birama NdoyePajtim Kasami, Alex Song, Ermir Lenjani, Xavier Kouassi, Seydou Doumbia, Mickaël Facchinetti, Christian Zock e Birama Ndoye.

Inizialmente, Constantin aveva proposto ai propri dipendenti di accettare contratti di breve durata a salario ridotto (per un massimo di 12.350 franchi mensili, quelli garantiti dall’assicurazione contro la disoccupazione). Alcuni giocatori si erano detti d’accordo, ma altri avevano rifiutato chiedendo più tempo per riflettere. A quel punto, il presidente del Sion ha preso la decisione drastica di licenziare in massa i calciatori. La soluzione non è piaciuta alla SAFP, l’Associazione svizzera dei calciatori, che ha già presentato una nota di protesta nei confronti di Constantin, affermando che le cause di forza maggiore legate al coronavirus non sono accettabili. “Prevediamo che questi licenziamenti abusivi saranno immediatamente revocati e che si aprirà una discussione su possibili alternative” è quanto dichiarato dal Lucien Valloni, presidente SAFP, in una lettera al Sion.

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