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Una presa di coscienza giusta e comprensibile mentre il Governo snobba l’emergenza. È davvero paradossale la situazione che si sta vivendo in queste settimane in Bielorussia. Il campionato di calcio nazionale è l’unica lega in Europa che ancora continua a giocare nonostante l’emergenza coronavirus. Sono note, infatti, le parole del presidente Alexander Lukashenko che ha catalogato il problema covid-19 come un’isteria collettiva di cui è preda l’occidente. E mentre il Governo prosegue per la propria strada decidendo di lasciar perdere tutti i rischi, i gruppi organizzate delle squadre di calcio danno vita a un movimento di protesta.
Tutto parte dagli ultras del Neman Grodno che attraverso una lettera, inviata a tutti gli altri gruppi organizzati del massimo campionato bielorusso, annunciano di voler disertare tutte le prossime partite della propria squadra. “Ciao a tutti! Noi, fan dell’Fc Neman, vogliamo fare appello a tutti gli attivisti e tifosi del paese – si legge nell’appello lanciato ai gruppi di tifosi organizzati delle altre squadre -. Siamo consapevoli di questa situazione e, a causa della difficile situazione epidemiologica nel paese, smettiamo di andare allo stadio sia in trasferta che nelle partite casalinghe della nostra squadra“. “E’ difficile per noi lasciare la squadra senza tifo ma ora la cosa principale è la salute dei nostri cittadini. Invitiamo tutti i gruppi ultras della Bielorussia a questo. Restiamo a casa, riduciamo i rischi associati alla diffusione del coronavirus e proteggiamo noi stessi e i nostri cari. Chiediamo inoltre all’Abff, sotto la guida di Bazanov, di avere finalmente il coraggio e di sospendere il campionato, come è stato fatto nel resto del mondo“.
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